Saper rilanciare nel Poker Texas Hold'em
Strategia poker Texas Hold'em - Poker Online - La strategia del rilancio
Il Poker Texas Hold'em è un gioco di parziali informazioni. Proprio per questo, molto spesso, ci troveremo ad affrontare al tavolo situazioni rischiose e che richiedono una buona tecnica e padronanza del gioco. Uno dei più comuni errori che i giocatori commettono è quello di sbagliare l'ammontare delle puntate e dei rilanci. Cosa c'è, quindi, da sapere e da valutare prima di decidere l'importo del nostro rilancio? Quali sono i rischi da evitare? Vediamo quali.
Gioco Post-Flop
La prima variabile che dovremo attentamente prendere in considerazione, in qualunque momento della partita o del torneo, dovrà essere il livello dei bui. Un buon raise preflop è sempre da mettere in relazione con il valore del BB (grande buio) a cui, eventualmente, sommare le chiamate che ci sono state prima del nostro turno. Sappiamo bene, infatti, quanto influisca la posizione (positivamente o negativamente) nel Texas Hold'em e di quali vantaggi potremo usufruire nel parlare per ultimi, o penultimi, al tavolo verde. Analizzata la posizione, il livello dei bui, l'ammontare del pot e, ovviamente, il potenziale valore delle nostra mano, potremo procedere al rilancio. Ma, quante fiches dovremo investire? Sarà meglio essere prudenti o aggressivi?
Un rilancio preflop standard, quindi bene effettuato, è compreso tra due volte e mezzo e tre volte e mezzo il valore del grande buio. Quindi, per fare un esempio, se il valore nominale del BB è 1000 e non ci sono state chiamate prima del nostro turno, l'entità del rilancio che dovremo proporre dovrà essere circoscritta tra 2500 e 3500. Non si tratta di cifre casuali: un rilancio troppo timido, in realtà permetterà ala BB (e in alcuni casi anche al piccolo buio= di avere le probabilità matematiche per effettuare una chiamata con, in aggiunta, la possibilità di migliorare la propria mano grazie alle tre carte comuni. Questo tipo di "mini rilanci" potrebbe essere giustificato solo da mani di partenza estremamente forti, come A-A o K-K, e proprio per esortare gli avversari a investire un po' di fiches nel pot. Al contrario, un rilancio esagerato prima del flop (poniamo il caso corrispondente al valore del grande buio moltiplicato per cinque) accrescerebbe esponenzialmente il piatto; in caso di uno o più call al tavolo, costringerebbe il giocatore a investire ancora parte considerevole dello stack o, se le carte comuni non aiutassero, ad abbandonare la mano alleggerito di cinque BB.
Stesso principio, ma con qualche accorgimento meramente matematico, nel caso qualche avversario abbia deciso, prima di noi, di effettuare una chiamata o un rilancio. Se, dopo avere valutato la posizione e le carte private, decidessimo comunque di rilanciare o controrilanciare il piatto, ci toccherebbe calcolare velocemente il valore al raise in relazione all'ammontare del piatto e non del buio. La domanda che ci porremmo sarà: quanto è il piatto? E, in base ala calcolo, rilanceremo circa due o tre volte quella somma. Torniamo a un esempio pratico: il valore è 100, un avversario ha chiamato e un altro avversario ha rilanciato fino a 300; il valore totale del piatto è 550 (con le 50 del piccolo buio). In questo caso una buona mossa potrebbe essere rilanciare fino a 1000. Perché così tante? Prima di tutto, rilanciare un rilancio (in gergo pokeristico, 3bettare) è sinonimo di grande forza o, comunque, intende rappresentarla. Inutile controrilanciare timidamente e fare crescere il piatto; tanto vale limitarsi a chiamare la puntata dell'avversario e considerare le carte future (flop). Se la nostra strategia, al contrario, è quella di vincere la mano prima del flop, allora, è opportuno mettere da parte i timori e dimostrare forza e coraggio: spetterà al nostro rivale la decisione più complicata.
Dopo le prime 3 carte comuni
Le tematiche che determinano delle puntate corrette dopo il flop sono leggermente più articolate rispetto a quelle appena analizzate. Per prima cosa, a prescindere dal numero di rivali, le puntate andranno correlate al piatto. Il valore parziale o totale (se un avversario punta, la bet andrà immediatamente sommata al totale del piatto) dovrà essere saldamente sotto controllo. Quando un giocatore rilancia prima del flop, solitamente tende a dare continuità all'azione puntando anche dopo il flop. Questa mossa (continuation bet in gergo) è anche uno de motivi più validi per evitare di fare crescere il piatto preflop. In pratica, risparmiamo fiches prima del flop e investiamole in una puntata che possa dare credibilità e costanza al nostro raise quando il mazziere gira le carte. Ma, quanto dovrà essere cospicua questa scommessa? Una buona regola è quella di puntare circa il 75% o l'80% del piatto. Si tratta di un attacco equilibrato ma deciso che, presumibilmente, farà passare molte mani, forse anche qualcuna migliore della nostra. L'errore da evitare (piuttosto grossolano ma che si vede ancora nel poker online nei tornei Sit&Go) è puntare timidamente, solo per dare continuità all'azione (come se questa fosse una regola non scritta) con bet che talvolta sono addirittura inferiori al rilancio prima del flop. Queste piccolezze non sfuggono agli occhi dei giocatori più smaliziati, i quali leggono la scarsa tecnica e ne approfittano in modo agevole. Molto meglio fare check in caso non fossimo sufficientemente determinati ad aggredire il piatto.
Dopo il turn
Per quanto esatte, le nostre puntate potrebbero venire chiamate da uno o più avversari anche dopo il flop. Questo dovrebbe accendere un campanello d'allarme doppio: il nostro rivale ha un punto molto forte e vuole tenderci una trappola, oppure si tratta di un giocatore particolarmente competente che intende valutare la nostra mossa al turn e provare a rubarci il piatto, magari con una mano debole. A questo punto è lecito e doveroso chiedersi quale sia la strategia di poker più corretta: continuare a puntare forte al turn oppure essere passivi e rischiare che ci portino via il piatto e le fiches finora messe sul board? Il suggerimento è di non arrenderci, specialmente se la mano ha, comunque un buon valore. Fare check al turn equivarrebbe a perdere il piatto. Con buona probabilità, infatti, il nostro avversario sparerebbe una puntata difficilmente chiamabile e i giochi sarebbero fatti. Cerchiamo un buon compromesso, evitiamo di legarci troppo alla giocata, in base al nostro stack, e scommettiamo circa la metà del piatto o riproponiamo il valore della puntata al flop. Al turn, quindi con quattro carte comuni sul tavolo e una sola da girare, il piatto è pressoché deciso: se la nostra mano è la migliore probabilmente lo resterà anche dopo l'ultima carta comune; al contrario, se l'avversario ci domina, quasi certamente non miglioreremo, a scanso di botte di fortuna che nel Poker Texas Hold'em sono determinanti, dopo il cosiddetto "bloody river".
Al turn, addirittura, ma più spesso al river, potremmo considerare di essere più forti dell'avversario, magari avere il punto migliore (nuts) o, tuttavia, un'ottima combinazione. E' il momento per estrarre valore dalla mano e introdurre il concetto di "value bet".
La Value Bet
La "value bet", letteralmente, "scommessa valorizzante", è una mossa che, una volta appresa e affinata, ci consentirà di estrarre sempre il massimo valore dai punti, un aspetto tutt'altro che secondario nel Poker Texas Hold'em. Cosa significa? Analizzando le carte comuni, il nostro punto e l'evolversi della mano, capiteranno le occasioni in cui avremo la convinzione di avere un punto più forte del nostro avversario. In questi casi è necessario non accontentarsi e cercare di indurre l'altro giocatore a pagare anche il river, una value bet, appunto. Ma come? La chiave per eseguire ad arte questo genere di tattica e scommettere una quantità di fiches tale che il nostro avversario non possa esimersi dal pagare. Spieghiamoci meglio: se il piatto è cospicuo e l'avversario ci ha già impegnato, ad esempio, fiches per un valore nominale di 1.700, una puntata pari a 6-700, quindi ridotta al cospetto dell'ammontare della possibile vincita, potrebbe invogliarlo e fargli credere che "vale la pena" versare anche quelle fiches. Un po' come se mormorassimo al nostro avversario: hai investito tanto, devi mettere poco, potresti vincere tantissimo. Una trappola in piena regola!!
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