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Tutti i trucchi per vincere al Texas Holdem

Vincere al Texas HoldemSuggerimenti e consigli per riuscire a vincere in un torneo di poker online nella variante del Texas Holdem.

La concentrazione deve essere costante
 
La prima regola di questo gioco è la concentrazione. Prima di sederci alla scrivania e accendere il computer, eliminiamo qualunque cosa possa distrarci. Spegniamo la radio e il televisore, chiudiamo qualsiasi altra finestra aperta sul nostro monitor e rilassiamoci per qualche minuto con dei respiri profondi. La preparazione mentale in questo gioco e fondamentale.

 Sit & G0 e Multi-Tavolo
Una volta entrati in un sito dove si gioca a poker (una poker room), decidiamo con cura il tavolo a cui sederci o il torneo a cui partecipare. Se siamo alle prime armi, scegliamone uno con una quota d'iscrizione (buy-in) piuttosto bassa. E più probabile che vi troveremo avversari del nostro stesso livello.
La modalità consigliata se vogliamo giocare subito é quella dei Sit&G0, ovvero quei tornei senza un vero e proprio orario d’inizio predeterminato, ma che partono quando tutti i posti disponibili vengono occupati. Ottima alternativa sono poi i Multi tavolo, ovvero tornei a eliminazione. Qui i partecipanti, che superano le centinaia, arrivano da tavoli diversi. Man mano che i giocatori vengono eliminati, i loro tavoli vengono disfatti ("rotti" come dicono i bravi) e i partecipanti rimasti spostati ognuno a un tavolo diverso, e cosi via. Alla fine, gli ultimi sopravvissuti si ritrovano intorno al tavolo finale.
I Multi tavolo svilupperanno la nostra concentrazione e la nostra "forza di sopravvivenza". Inoltre ci permetteranno di giocare contro moltissimi avversari in poche ore, e quindi di confrontarci ogni volta con diversi stili di gioco. Utilissimo. Giocare o non giocare Nel Poker Texas Holdem vince chi dosa meglio le sue mosse.
Specie se siamo all'inizio, sviluppiamo il nostro istinto di conservazione. Se in mano abbiamo delle carte non buone, passiamo (fold, in inglese), punto e basta. Il vantaggio sarà doppio. Ci costruiremo l'immagine di un giocatore solido, non solito ai bluff, uno che punta raramente. Dunque, uno che quando punta (bet, nel gergo) 0 rilancia (raise), ha un buon punto in mano. A lungo termine questa strategia porterà i suoi frutti. Dopo diverse mani potremo anche tentare un bluff: magari non avremo nulla tra le mani, ma i nostri avversari avranno paura di noi.  

Attenzione alla posizione!
Doyle Brunson, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi (soprannominato The Legend) afferma: "il Texas Hold'em e un gioco di posizioni". La nostra posizione, cioè il posto del tavolo in cui siamo seduti mentre giochiamo una mano deve influenzare la strategia al pari delle chip e delle due carte che abbiamo in mano.
La prima fase di una mano e chiamata pre-flop: ogni giocatore ha ricevuto le sue pocket card e sul tavolo non é ancora stata girata nessuna carta. Il piccolo buio, ovvero il primo posto all'immediata sinistra del mazziere (dealer) metterà la metà della puntata minima. Il secondo posto (grande buio), metterà un numero di chip pari alla puntata minima.
E il momento di fare il giro delle puntate. Il primo a parlare é il giocatore detto "sotto la pistola" (in inglese under the gun), posto alla sinistra del grande buio. In questa fase la sua posizione e quella più svantaggiata, perché deve fare una mossa senza possedere alcuna informazione sul gioco di tutti gli avversari al tavolo.
Quando siamo nella posizione "under the gun", o comunque tra i primi due o tre giocatori a parlare (nel gergo, in early position) ci conviene non puntare spesso. Buttiamoci solo quando pensiamo di avere delle ottime carte. Rilanciamo con una coppia d'Assi, con una coppia di Re (i cosiddetti cowboys) oppure con un Asso e un Re dello stesso seme (in questo caso le nostre due carte si chiameranno suited card).
Vediamo il grande buio, mettendo Io stesso quantitativo di chip (nel gergo, fare cail), se abbiamo un Asso accompagnato da un Re di un seme diverso (offsuited) o da una Donna dello stesso seme. Stesso discorso anche se abbiamo un Re e una Donna del medesimo seme, oppure con una coppia di Donne, di jack o di 10. Il resto, passiamolo.

Posizione intermedia, osare é consentito
Quando ci troviamo in una posizione intermedia (middle position), ossia dopo i primi due o tre giocatori che hanno parlato per primi, possiamo permetterci un approccio meno rigoroso. Ora abbiamo qualche informazione sui nostri avversari.
Sappiamo chi ha passato, chi ha fatto call, chi si e mostrato indeciso o al contrario aggressivo. Rilanciamo anche con coppie superiori al 9 (nel gergo, vestite) o con Assi accompagnati da Donne o jack dello stesso seme. In middle position si può chiamare anche con coppie di 9 o di 8, con Assi accompagnati da un 10 dello stesso seme, con un Re e una Donna o con una Donna e un jack, seppur di seme diverso. 

Sfruttare la posizione se siamo ultimi a parlare
Se siamo tra gli ultimi a parlare (late position), sfruttiamo tutte le informazioni che abbiamo sui nostri avversari. Studiamo  al meglio il loro atteggiamento. Tantissimi giocatori PRO (professionisti) attendono l'ultimo istante per guardare le proprie carte, un modo per essere ancora più concentrati sulle strategie degli avversari che li hanno preceduti.
Se abbiamo delle coppie, giochiamole. Facciamo un call con un Asso accompagnato da una carta dello stesso seme; con un Re e una Donna o una Donna e un 10 dello stesso seme. Rilanciamo con un punteggio superiore.

Small e Big Blind: giochiamo con attenzione
Se siamo in posizione di piccolo buio (small blind), vale a dire subito alla sinistra del mazziere, cerchiamo di entrare in gioco poche volte, ma mirate. Stesso discorso quando ci troviamo in posizione di grande buio (big blind). Sul piatto abbiamo già messo la puntata minima, é vero. Ma non tentiamo di difenderla a ogni costo: le conseguenze potrebbero essere inattese e molto, molto dolorose.
Chiamiamo i rilanci se abbiamo una coppia bassa e se il rilancio non é troppo alto. In questo modo potremo cercare di fare un tris e intrappolare il nostro avversario. Rilanciamo se in mano abbiamo un Asso, accompagnato da una Donna o un Re, oppure se abbiamo una coppia alta. Se nessuno dei nostri avversari ha rilanciato, ovviamente possiamo sfruttare il check che abbiamo a disposizione e andare a vedere le prime tre carte. 

Mai farsi prendere dalla curiosità
Uno dei maggiori errori commessi da chi e agli inizi e quello di cedere alla curiosità. Specialmente se giochiamo davanti al computer, passare nella fase di pre-flop pub risultare noioso, certo. Ma facendolo risparmieremo un sacco di soldi, nervi ed energie. Non mangiamoci le mani pensando a cosa ci siamo persi, ma trasformiamo un problema in un'opportunità.
Una volta che abbiamo passato, recuperiamo le energie e la lucidità. Osserviamo la mano e il comportamento dei nostri avversari, godendo questa volta di una prospettiva più distaccata. Rimarremo sorpresi dalla quantità di informazioni ottenute. 

Non essere innamorato delle carte
C'è un detto, a proposito delle carte che si hanno in mano durante una partita di Texas Hold'em. ”if it seems good, fold it": ”Se ti sembra buono, buttalo". Non innamoriamoci di alcune carte. Molti principianti sopravvalutano alcune pocket card (le carte che hanno in mano). In primo luogo gli Assi.
Un Asso non accompagnato da una carta alta (in modo da poter tentare una doppia coppia) o dello stesso seme (in modo da cercare un colore) equivale a nulla: se non siamo in una buona posizione, passiamo. In secondo luogo ci sono le carte dello stesso seme (dette suited). Se non sono anche carte alte (per una coppia alta) o se non sono connesse (vale a dire in sequenza, utili per una scala), passiamo.

Calcoliamo le probabilità senza essere un Genio matematico
In questo gioco é fondamentale il calcolo delle probabilità. Nulla di cui preoccuparsi, non servono particolari doti matematiche. Esistono due trucchi. Il primo é quello di imparare a memoria, magari con l'aiuto di alcuni schemi, le varie probabilità esistenti nel pre-flop e prima della scoperta della quarta carta (la fase di turn).
Il secondo e un semplicissimo ma efficace calcolo matematico. Facciamo un esempio: supponiamo che in mano abbiamo due carte di cuori. Sul tavolo sono state girate quattro carte; due di queste sono di cuori. Ne resta solo una da girare. Con quattro carte di questo seme (due sul tavolo e due tra le nostre mani), è evidente che puntiamo a un colore e quindi vogliamo sapere che probabilità ci sono che esca una carta di cuori.
Bene, c'e un metodo approssimativo ma facile e veloce per calcolarla: moltiplichiamo il numero delle carte rimanenti nel mazzo che ci servono (in questo caso nove carte dl cuori rimaste) per il numero delle carte che restano da girare (in questo caso solo una, quella del river) e moltiplichiamo il risultato per due. In questo caso dovremo fare 9x1=9; quindi 9x2=18. 18% è la probabilità che al river esca una carta di cuori.

Dopo il flop: meglio avere poche aspettative
Dopo che le prime tre carte sono state girate abbiamo una mano completa al 70%. E il momento di decidere se spingere o lasciare. Non e il caso di intestardirsi. Poniamo che, da una buona posizione, nel pre-flop abbiamo rilanciato con un Asso e un Re. Bene, se al flop non arriva un altro Asso o un altro Re, passiamo. Non speriamo in un miracolo. O meglio, cerchiamo di esserne gli artefici.

La regola dei quattro quinti
Quando abbiamo in mano due carte dello stesso seme o due carte "consecutive" (ad esempio J-Q), rilanciamo sempre se un flop favorevole ci permette di raggiungere rispettivamente quattro quinti di colore o di scala.

Il turn, attenzione all'overbet
Se pensiamo di avere una buona mano, é il caso di rilanciare con determinazione e osservare le reazioni dei nostri avversari. Attenzione a un errore tipico dei giocatori italiani: quello dell'overbet, ovvero di una puntata superiore all'am-montare totale del piatto. Molti giocatori, per la paura di "farsi scoppiare" il punto in mano, iniziano a pensare solo alle proprie carte, senza badare a tutti i possibili incastri che possono aver in mano i loro avversari.

Bussiamo per risparmiare
Se abbiamo un progetto di scala di colore o di una scala bilaterale, cioè una scala che può essere chiusa con due carte diverse, (per esempio: abbiamo in mano un 7 e un 8 e sul tavolo ci sono un 9 e un 10, quindi faremo scala sia con un 6 che con un jack), vorremo sicuramente vedere la quinta carta al minor costo possibile.
In questo caso, la mossa migliore e bussare (fare check). Se ci va bene, i giocatori rimasti busseranno a loro volta. In caso contrario, qualora puntassero o rilanciassero, potremo defilarci senza problemi.

La chat: studiamo i nostri antagonisti
Quasi tutte le poker room mettono a disposizione una chat, attraverso la quale i giocatori seduti a uno stesso tavolo possono conversare durante una partita. Approfittiamone, ma senza abusare: in fondo siamo qui per giocare. Cerchiamo di essere sempre educati con i nostri avversari, ma non esponiamoci troppo.
Piuttosto assecondiamo eventuali loro commenti: col passare del tempo acquisteranno confidenza e lasceranno trasparire le loro emozioni. Sara allora che potremo approfittarne per intuire il loro punto.

Mossa istantanea? Andiamo all'attacco
Rispetto alle partite dal vivo, quando siamo online non possiamo vedere i segni involontari che rivelano la strategia dei nostri avversari (i cosiddetti tell). Non ci sono mani sudate, chip rigirate tra le dita, sguardi bassi o mani tra i capelli. Uno dei segni rivelatori, se letto bene, può essere pero il tempo che ogni giocatore impiega prima di fare la sua mossa.
Immaginiamo un avversario che in una mano bussa istantaneamente. Nella maggior parte dei casi si tratta di un giocatore impegnato su diversi fronti, che ha preselezionato l'azione check/fold per dedicarsi ad altri tavoli in cui possiede un punto più allettante. La mossa migliore? Passiamo all'attacco, facciamo una buona puntata, e lo vedremo abbandonare la mano.

Variamo i nostri tempi di reazione
Depistiamo gli avversari variando i nostri tempi di reazione. Rilanciamo all'istante (spuntando la casella "raise") quando vogliamo intimorirli; prendiamoci una lunga pausa prima di una puntata se vogliamo dargli l'impressione di essere incerti sul nostro punto e farli cosi cadere nella nostra rete. Contiamo fino a dieci e poi bussiamo per mascherare la nostra mano forte a un giocatore aggressivo: lui punterà, e noi saremo più che felici di andare a vederlo.

Il bluff, pensarlo al momento
Il bluff è una tattica che consiste nel puntare somme alte anche se in mano non abbiamo niente. L'obiettivo e indurre gli avversari a pensare di avere di fronte un punto forte e costringerli cosi a passare la mano. Se siamo dei giocatori principianti, desistiamo.
In ogni caso, la migliore arma per un bluff credibile e la posizione: facciamolo solo se siamo gli ultimi a dover parlare, dopo aver osservato lo svolgersi del gioco. Il trucco e di non iniziare mai una mano con l'intenzione di ”ingannare" gli avversari: il bluff deve maturare dopo un'attenta visione del gioco.

Bluffare o non? Il punto è essere se stessi
Specialmente durante un bluff online, bisogna rimanere se stessi. Se durante una partita abbiamo puntato poco anche quando avevamo un buon punto, non ha senso puntare all’improvviso una somma altissima. I nostri avversari intuiranno immediatamente la nostra messinscena e verranno a vedere il nostro punto.

Giocare a un tavolo dal vivo. Non dare aiuti
In una partita live, cerchiamo di limitare i nostri tell, cioè i messaggi del corpo che svelano Il nostro stato d'animo. Non diamo ai nostri avversari occasioni per "leggere" le carte che abbiamo in mano. I giocatori più esperti hanno un controllo talmente raffinato del proprio corpo da potersi permettere gesti ad hoc per comunicare un certo tipo di messaggio.
Se siamo agli inizi, riuscire a rimanere immobili è già un buon risultato. Facciamo dei respiri profondi, rilassiamo le spalle e piantiamo bene i piedi a terra. Se vogliamo vedere in azione un giocatore professionista, colleghiamoci a youtube e cerchiamo i filmati delle partite di Phil Ivey: avremo di fronte una vera statua di marmo.

Non muovere le mani
Ognuno al tavolo deve trovare la sua posizione. Non ce n'è una buona o una cattiva. L'importante è che, una volta trovata, si mantenga sempre quella. Ce chi gioca con le chip, chi con le carte, chi tamburella con le dita sul tavolo. Se siamo alle prime armi usiamo questa: mano sinistra che solleva le carte e poi torna sotto il tavolo; mano destra chiusa e appoggiata sulla guancia.

Dove dobbiamo guardare?
Fondamentale: le carte si guardano una volta sola. Non c'e alcun bisogno di ricontrollarle, visto che non si trasformano nel corso di una mano. Guardarle spesso denota insicurezza. Cerchiamo di controllare i nostri occhi. Alcuni giocatori amano fissare i propri avversari, altri si sentono più a loro agio con indosso un paio di occhiali. Noi troviamo un punto della stanza che ci piace o che ci ha colpiti e incolliamoci gli occhi. Un suggerimento? Fissiamo il centro del tavolo.

Cerchiamo di adeguare il nostro gioco agli avversari
Specialmente all'inizio, non avremo un nostro stile di gioco ben definito. Perciò impariamo ad assumere gli stili di gioco più adatti agli avversari che abbiamo di fronte. Diventiamo più pacati di fronte a un giocatore aggressivo. Aspettiamo una buona mano, da giocare in una posizione vantaggiosa (late position), e intrappoliamolo. Viceversa, contro un avversario pacato, rendiamo più aggressivo il nostro stile di gioco, cercando di rubare quanti più piatti possibili.

Una mano finita è finita
In una partita, specie se non si tratta del no-limit (quando non c’é un limite per le puntate), una mano persa ha un impatto piuttosto ridotto sui nostri risultati di lungo periodo. Molti giocatori alle prime armi invece si lasciano condizionare da una certa mano andata male, modificando le proprie abitudini di gioco sulla base dell'errore commesso.
Ogni mano e nuova e inedita. Dopo una "brutta botta", o dopo una vittoria, dobbiamo andare avanti senza alcun complesso o eccessivo entusiasmo. Meglio abbandonare il gioco per cinque minuti, piuttosto che farsi prendere dallo sconforto (e abbandonare mani che era meglio giocare) o dall‘euforia (e giocare mani che era meglio abbandonare).

Analizziamo le nostre giocate
Sul Web esistono diversi programmi per analizzare le nostre performance ai tavoli da gioco virtuali. Software come SNG Wizard o Hold'em Manager ad esempio permettono di registrare intere partite anche se purtroppo sono solo in inglese. Molti siti inoltre offrono il resoconto dettagliato delle ultime mani giocate.
Approfittiamone per capire i nostri errori e sviluppare strategie alternative. Infine, impariamo a osservare attentamente le partite dei giocatori importanti, analizzandone le mosse e studiandone lo stile.

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