La strategia di gioco nel Texas Hold'em ideata da Negreanu.
Il Texas Hold'em, come ogni disciplina umana in cui si esercitano molte menti capaci, ha avuto notevoli evoluzioni. Il denaro che gira intorno al gioco è ovviamente un enorme incentivo verso la ricerca di una strategia vincente. Gli esordi sono da tutti conosciuti, in sostanza si cercava di partecipare a pochi colpi con la massima energia possibile. Si attendevano le classiche mani forti con cui entrare e la prudenza regnava sovrana. Tale tattica di gioco pareva funzionare, i giocatori vincenti dell'epoca erano sempre coinvolti in tornei molto lenti e ben strutturati, inoltre fronteggiavano avversari che non avevano la minima cognizione del gioco e dunque i pochi spot ultra favorevoli che sceglievano garantivano un ritorno più che sufficiente.
Di recente però, la stragrande maggioranza dei giocatori che approcciano partite dal buy in decente hanno cominciato ad avere una infarinatura del gioco e dunque a non essere completamente dei dilapidatori di chips al tavolo. Giocare J-J+ non è sufficiente per continuare a vincere con regolarità, bisogna cominciare a giocare più colpi. Ecco che nascono allora delle nuove concezioni su come continuare a sfruttare la maggiore conoscenza del gioco, evitando però di aspettare le cosiddette carte fortissime perché non se ne vedranno mai abbastanza per vincere davvero un torneo ora che anche gli altri giocatori non commettono più gli errori madornali di una volta. In particolare, Daniel Negreanu, il grande Campione del Poker, ha coniato di recente una nuova teoria di approccio al gioco denominata "small ball".
Tale termine è di uso comune, molti giocatori ne hanno tratto ispirazione e si applicano per avvicinarsi al suo stile. Ma cosa è davvero lo Small Ball? E' efficace? E' davvero qualcosa di nuovo? L'idea di Negreanu consiste nel partire dall'assunto che si giochi il board meglio degli altri e che si sia dunque sempre in condizione di poter controllare il gioco grazie alla propria maggiore capacita di giudizio. E' allora inutile correre grandi rischi nella fase pre-flop, inutile alzare l'importo del piatto in ogni frangente in cui non si e relativamente sicuri, ossia molto spesso. Negreanu elenca anche i vantaggi nello specifico di tale teoria:
1) Si evitano le trappole che inevitabilmente si presentano nei tornei e comportano spesso una eliminazione prematura;
2) Si perderanno in media poche chips nel singolo colpo visto che si terra basso l'importo del pot;
3) Si costruirà uno stack lentamente ma con costanza, evitando gli strappi classici dei tornei;
4) Si otterrà allo stesso tempo lo scopo di mettere costantemente pressione agli avversari perché si parteciperà a moltissimi colpi e spesso in posizione;
5) Si creerà una immagine al tavolo simile a quella di un giocatore al limite del "maniac" con un ritorno in termini di chips perché tanti giocatori saranno disposti a pagare i nostri punti forti e molti non comprenderanno neanche che nei rari pot sostanziosi saremo invece ben provvisti di carte forti;
6) Si potrà praticare una strategia fatta di piccoli profittevoli raise, che permetterà di rubare molti blinds (consiglia infatti di rilanciare poco, di non rubare se qualcuno ha limpato e comunque rilanciare con mani che presentano un certo potenziale, evitando mani "garbage");
7) Si potrà dunque continuare in questa ottica anche nello svolgimento del colpo e non solo nel preflop, sul flop si punterà intorno anche solo a mezzo pot mettendosi ugualmente nella posizione di portarne a casa un buon numero e rischiando pochi gettoni nelle continuation bet;
8) Anche i bluff che si sviluppano durante il colpo saranno poco costosi per noi e si continueranno ad evitare le trappole che incontreremo. Saremo infatti sempre disposti a foldare a dei reraise, fedeli all'adagio secondo cui non si gioca un
grosso pot "senza un grande mano". La nostra disciplina di partizionare il rischio su molti colpi sarà spesso premiata;
9) Anzi, saremo proprio noi a poter rendere delle trappole, perché anche con le nostre mani forti continueremo a comportarci allo stesso modo descritto in precedenza. Punteremo ancora mezzo pot sul flop e non varieremo le size. In sostanza è proprio lo small ball stesso ad essere una trappola di per se: infatti a mani e punteggi diversi equivarranno comportamenti uguali;
10) Da ultimo, la nostra immagine cosi ben costruita ed il nostro giocare mani estremamente marginali, lascerà disorientati i nostri avversari i quali saranno sempre in difficoltà alla ricerca di una interpretazione dei nostri movimenti. Il sapere da parte degli avversari che siamo in grado di giocare tutte le mani, ci permette di floatare moltissimi flop perché ogni carta caduta o che cadrà, potrebbe essere una carta che ci aiuta. Il tutto unito al fatto che saremo spesso in posizione e migliori di loro nell'interpretare il board, ci permetterà (rischiando sempre pochi gettoni tramite puntate piccole) di portare a casa numerosissimi piatti.
Anche dai blinds, difenderemo molto, mancheremo di posizione ma rimarrà il messaggio positivo per cui contro di noi poi tocca manovrare sul board ed inoltre alimenteremo la minaccia della nostra imprevedibilità. Ottimo, tante belle parole. Spero sia ora più chiaro cosa intenda davvero Negreanu per Small Ball. Io in sostanza riassumerei la sua teoria in questo modo: per esercitare il massimo vantaggio è necessario giocare molti colpi. Per giocare molti colpi è necessario giocare molte carte perché non ne avremo a sufficienza di forti.
Per poter giocare molte carte e spesso, è necessario tenere il piatto mediamente basso per molti motivi: avremo carte marginali, avremo spesso posizione, i nostri avversari saranno meno "aviti" verso il pot, le nostre puntate in relazione al piatto potranno essere più basse, i bluff costano meno e sono maggiormente profittevoli e veicoleremo a basso costo una immagine di imprevedibilità e follia che ci tornerà utile in molti modi. Allo stesso tempo, non ci precludiamo la possibilità di vincere grandi piatti perché il nostro stile è una trappola in sé e dunque potremo capitalizzare gli errori degli altri e farci pagare profumatamente appena possibile.
Del resto, noi giochiamo meglio e commettiamo meno errori. La seconda domanda che ci siamo ripromessi di porci è ora la seguente: "quanto detto, e efficace?". La mia risposta e tanto netta quanto semplice: No. O meglio, se e efficace lo deve ad altri motivi, non certo alla strategia di fondo che anima la teoria. Il presupposto consiste nel saper giocare meglio degli altri: dunque è ovvio che molti spot marginali divengano profittevoli. Da sempre, i giocatori più skillati hanno margini in situazioni in cui giocatori meno bravi si caccerebbero nei guai e perderebbero valore.
Giocare maggiori colpi vuol dire giocare carte talvolta inferiori rispetto a quelle altrui: la scelta di giocare con profitto non si chiama Small Ball, bensì é un profondo (e spesso opinabile) calcolo matematico in cui si parte da un memo (le carte marginali) e si sommano determinati più (posizione, abilita, immagine, interpretazione del board, linearità dell'avversario etc.) per tirare le Fila. Se il saldo è positivo si gioca, altrimenti si passa. Ma se il saldo è positivo, perché tanto timore riguardo all'importo del pot? Siamo in uno spot favorevole! Rilanciare circa per 3 l'importo del Big Blind è teorizzato da tutti e facilmente intuibile.
Puntare circa mezzo pot e molto in voga da parte di coloro i quali aprono spesso e a ragione, floatare è una tattica poco standard ma di certo non peculiare dello Small Ball, cosi come difendere i blinds e crearsi un'immagine che permetta di essere pagati quando si possiedono punti forti. Il cavallo di battaglia della teoria, ossia temere mediamente il piatto basso é poi proprio sbagliato: perché mai? Perché dovrei temere sempre il piatto basso? A che pro? Solo perché mediamente non avremo nulla? Allora ho sbagliato nell'entrare nel colpo.
Oppure basterà ora ai nostri avversari rilanciarci (poco) ogni volta in cui saremo in un colpo per avere un vantaggio enorme su di noi? Dove sta la trappola? Dove sta questo costante esercizio di pressione se il piatto e sempre piccolo? Dove sta questa immagine folle se tutti i giocatori forti variano le loro tenute proprio per non dare punti di riferimento facilmente intuibili? Ogni giocatore sensato talvolta si comporta allo stesso modo pur avendo mani di valore completamente diverse, altrimenti é completamente exploitable.
Ogni giocatore forte controlla gli importi del pot a suo tornaconto cercando di trovare il giusto punto di equilibrio tra informazioni che si concedono e vantaggio nel manovrare. Perché dobbiamo sempre tendere verso il piatto piccolo? Perché dobbiamo pensare che i nostri avversari siano completamente ebeti e non si accorgano che finché ci sono 8 Big Blinds nel pot possiamo avere tutto mentre quando il pot raggiunge i 200 Big Blinds abbiamo il nuts? Se sono cosi poco osservatori e cosi poco perspicaci, tanto vale giocare come un tempo aspettando AA! Perché dobbiamo completamente precluderci di giocare un grosso pot con carte marginali? Perché dobbiamo vietarci sempre di giocare tutto il nostro stack in bluff? Dove sta la trappola se sui piatti grossi siamo sempre pieni? E allora cosa costruiamo a fare una immagine folle? Liquidata la pratica, critichiamo anche la teoria: i tornei sono caratterizzati dall'altissimo numero di partecipanti, dunque rinunciare ad un qualsivoglia forma di edge nei confronti degli altri e male.
La mia critica è semplice: non possiamo rinunciare alla fase preflop per nessun motivo perché anche in quella fase bisogna ritagliarsi un vantaggio per essere dei vincenti! La nostra maggiore conoscenza del gioco (sempre che esista!), la nostra maggiore esperienza e capacità di giudizio ed il nostro coraggio, devono essere applicati con determinazione anche nella fase preflop. Giocare meglio degli altri preflop è relativamente più semplice (si assimilano prima e più facilmente i concetti rispetto alla capacità di giocare sul board), ma é decisamente la fonte principale di reddito nei tornei: infatti spesso si vince senza mostrare le carte, ossia senza aver rischiato proprio nulla a posteriori, altro che tenere il piatto basso!
E quando si gioca forte preflop mettendosi in spot profittevoli si vincono molti gettoni. Perché dovrei avere paura di rischiare? Perche dovrei avere paura di essere eliminato? Perche dovrei temere oltre modo le trappole che mi tenderanno? Se avete queste paure allora non giocare i tornei. Vince un solo giocatore su mille partecipanti. Lasciate perdere allora, vuol dire che non è per voi. Se volete vincere piccoli piatti con regolarità cercatevi un altro gioco. La vostra unica e sola paura deve consistere nel non aver "sfruttato al massimo una situazione potenzialmente profittevole".
E basta. Tanto rischio tanto guadagno, poco rischio poco guadagno, concetto molto ovvio: la difficoltà sta nello scegliere saggiamente le azioni che permettono di guadagnare, non nel cercare costantemente di correre pochi rischi. I Pay Out dei tornei vi faranno facilmente comprendere come praticare lo Small Ball sia deleterio appena passati i primi livelli. Infatti, per essere assolutamente chiari riguardo all'ultimo concetto: quasi tutto quanto viene predicato da Negreanu é abbastanza standard nelle fasi iniziali dei tornei (c’è poco da vincere dunque tutti cercano di correre pochi rischi), o meglio nei tornei in cui si gioca con circa l00 Big Blind davanti e oltre.
Ma la realtà dei fatti è che i tornei vengono giocati solitamente con meno Bui. Passati i primi livelli, si hanno dai 30 ai 50 Big Blinds, spesso anche meno. In questi frangenti, ossia per la maggior parte del tempo, lo Small Ball non solo non paga, ma anzi é completamente antieconomico. E cosi abbiamo anche risposto alla terza domanda in cui ci chiedevamo se davvero lo Small Ball avesse introdotto dei concetti nuovi nel mondo del Poker. No, nulla di nuovo all'orizzonte, laddove raramente ha un senso, tutte le teorie del poker avanzate predicano e hanno sempre predicato sostanzialmente gli stessi concetti. Per essere pero obiettivi, dobbiamo allo stesso tempo riconoscere almeno alcune scusanti a favore della teoria di Negreanu, anzi anche alcuni meriti;
1) Il suo termine si é affermato nel mondo del Poker ed ha avuto effetti benefici su tanti giocatori, perché in una specie di motto ha incorporato numerose nozioni per nulla originali, ma pratiche ed utili nelle fasi iniziali dei tornei. Negreanu
ha saputo spiegare bene, in maniera divertente e facilmente comprensibile e memorizzabile;
2) Molto probabilmente sa lui stesso di non aver affatto inventato nulla di nuovo laddove lo Small Ball si identifica in pratica con il gioco "standard", ha solo trovato un nome cool;
3) Negreanu ha probabilmente nel suo immaginario i tornei che e abituato a giocare lui! Ossia tornei da 10 mila dollari di buy in, lunghi 5 giorni con alta giocabilità in ogni fase, dunque in quelle situazioni le sue teorie hanno davvero alcuni meriti. Pero non sono il nostro pane quotidiano;
4) Negreanu è un genio del commercio, per cui si e appropriato di qualcosa di classico reinventandolo e necessariamente distorcendolo. Per ottenere un messaggio semplice e vendibile, ha peccato nella semplificazione, rendendo la sua concezione del gioco errata in molte fasi del torneo ed in molte situazioni. Fosse stato più preciso e metodico, avrebbe perso la bellezza e semplicità del messaggio e non avrebbe ottenuto lo stesso risultato;
5) Negreanu gioca davvero meglio degli altri il flop! Per il 99,9999% dei giocatori, tale schema di gioco e inapplicabile (per fortuna) in quanto non hanno una vera edge sugli altri. Spingere all'emulazione i giocatori non e una sua colpa, i giocatori sono presuntuosi per natura, inoltre Negreanu dice ripetutamente a chiare lettere che essere davvero migliori degli altri é un presupposto necessario!
Il mondo del Poker cambia, i giocatori forti e volenterosi sono sempre alla ricerca di nuove armi per mantenere un vantaggio sugli altri: tante teorie vengono sviluppate ed il gioco si e evoluto, certamente giocare ultratight non funziona più bene come una volta, ma la soluzione non e certo lo Small Ball. Ho una tale stima di Negreanu, che sono certo che il primo a non applicare davvero lo Small Ball sia proprio lui! Se invece davvero Negreanu praticasse ciò che predica, allora sappiate che la mia stima nei suoi confronti crescerebbe ulteriormente. Infatti sarebbe la dimostrazione di come sia il più forte del mondo nei tornei: avrebbe incassato oltre 12 milioni di dollari, nonostante giochi Small Ball!
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