Strategia Poker - Texas Hold'em Online

    Guadagnare il più possibile dalle mani più forte è facile, ma sono pochi chi ha la capacità di estrarre valore da mani marginali. Puntare per estrarre valore dalle monster hand è certamente il metodo più semplice per accumulare chip (nei tornei) e soldi (nel cash), naturalmente però pochissime volte rispetto a quelle giocate, ne avremo una molto forte da cui ottenere profitti in modo semplice. Durante un torneo, invece, ci si trova spesso in mani in cui si ha un punto non molto forte o addirittura marginale. Sono proprio queste situazioni dove un giocatore esperto riesce a estrarre maggiore valore rispetto a un giocatore poco esperto. E questo è ciò che molte volte fa la differenza.

Spesso, si sente raccontare di colpi sfortunati o "cooler" imparabili subiti (mani molto forti spazzate via da un punto finale più alto), cose che ovviamente pregiudicano, in modo pesante un torneo di Texas Hold'em (ma anche in altre specialità), ma solo dai giocatori più navigati, magari appena usciti dal torneo per colpa dell'ennesima bad beat, sono tantissime le mani che sentiamo raccontare in cui hanno perso uno "spot" per fare una valuebet.

La Thin Valuebet
    Fare una "thin valuebet" (estrarre valore con una mano marginale) è certamente molto difficile. Anche giocatori meno esperti potrebbero estrarre valore (magari non come un professionista) con un poker floppato, difficilmente però riuscirebbe a farlo da una seconda coppia o da punti abbastanza forti, ma sul board molto pericolosi. Spesso i giocatori più esperti riescono a ottenere degli ottimi piazzamenti  in un torneo, grazie alla capacità di estrarre valore anche senza legare punti molto forti.

Capire l'avversario
    Vediamo un esempio (in un torneo di Texas Hold'em): bui 2.500-5.000, il giocatore da UTG (primo a parlare) rilancia a 10 mila chips, io (per farla semplice) ho 9-8s (stesso seme) e decido di chiamare in posizione, conosco abbastanza bene questo giocatore, quindi conosco molto bene i suoi range di apertura e le sue tendenze. Oltre a questo, ovviamente, il giocatore in questione non era così forte.
    Tutti gli altri giocatori foldano e il flop è 10-9-3 (rainbow, cioè di semi diversi), a questo punto il giocatore ci pensa un po' e fa check. Faccio la stessa cosa. Il turn è un 4 e lui fa di nuovo check. A questo punto decido di puntare: il mio avversario mi ha dato due segnali di debolezza e conoscendo io giocatore è abbastanza improbabile che mi stia preparando una trappola con una monster hand.
    Punto circa metà del piatto e lui fa call, ora sono quasi certo di avere la mano migliore, c'è una piccola possibilità che abbia un 10 con un kicker basso, sia spaventato e cerchi dunque di controllare le dimensioni del piatto, ma tendenzialmente vista l'attitudine da calling station del mio opponent, il suo range si può restringere su overcards (combo di broadway, tutte le combinazioni di carte che vanno dal 10 al K, + Asso e figure), che ho ritenuto molto più probabile in quel momento - o underpair (da 5-5 a 8-8).
    Il river è un altro 3 e il board è dunque 10-9-3-4-3 senza possibilità di colore. Il giocatore fa ancora check e a questo punto potrei chiaramente fare check anch'io, senza quindi rischiare di essere chiamato o rilanciato da una mano migliore, oppure puntare sperando di essere chiamati da una mano peggiore. La maggior parte dei giocatori qui farebbe check per potersi prendere lo showdown gratis, chi invece riesce a stimare il range degli avversari in modo più accurato è in grado, appunto, di estrarre valore anche da mani marginali. Io decido di puntare ancora questa volta un po' meno di mezzo piatto e il giocatore dopo una breve riflessione decide di chiamare, giro abbastanza sicuro le mie carte e leggermente alterato mi dice "stavi bluffando con la mano migliore", io ho quindi risposto "Non stavo bluffando, stavo valuebettando contro il tuo A-K. Avrei voluto dirgli anche che non sapeva di cosa stesse parlando. Appena finisco la frase il mio antagonista si alza in piedi e gira le carte al centro del tavolo, A-K appunto, mi dice "nice hand" e se ne va.