| Come leggere i Tell nel poker sportivo live |
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Trattiamo questo importante argomento, i segnali involontari e spesso volontari dei nostri avversari in tavolo di poker live. Certo non è un argomento semplice da affrontare, ma estremamente affascinate e fa parte del gioco del poker dal vivo: i cosi tanto ricercati "Tell". La nostra convinzione che riguarda questo argomento è che da una parte (studi fatti da esperti), conoscere il famoso e molto ricercato "linguaggio del corpo" (e non solo nell'ambito pokeristico) ci dà un importantissimo vantaggio, in modo particolare se consideriamo la lettura di un avversario come una fonte d'informazione. Il modo come ha giocato finora, quali sono le mani che ha scelto, che tipo di giocatore (tight, loose eccetera), che stack ha davanti. Dall'altra basare il proprio gioco sui tell non è sempre cosi produttiva, le nostre capacità tecniche devono essere il primo elemento su cui basare le nostre strategie. Se a queste valutazione appena elencate, aggiungiamo una conoscenza non verbale che le arricchisca e che è, di fatto, uno strumento strategico per farle, allora crediamo sia necessario dedicare una considerevole attenzione a questo tipo di argomento. Oltretutto, l'approfondimento della conoscenza dei tell ci può diventare utile per riuscire a capire, come a nostra volta non dare nessun tipo d'informazione ai nostri avversari di turno. Vediamo ora come sfruttare questa situazione. Denominazione dei tell: sono atti comunicativi del tipo non verbale, quindi, espressioni non controllabili (inconsce), che rivelano lo stato d'animo che un giocatore ha in un determinato momento. La prima cosa da sottolineare è che la difficile lettura e quindi l'utilizzo dei tell sta proprio nella nostra capacità di catturarli. Un suggerimento da parte nostra, dopo aver letto l'articolo è quello di dedicare un po' del vostro tempo, una sorta di allenamento su questa questione. Come abbiamo detto non è così facile riuscire a capire un tell nel modo appropriato, mentre spesso si notano quelli più forzati che, a volte, sono recitati ad arte per farvi "abboccare", i giocatori esperti utilizzano questa tecnica. Uno strumento affidabile e utile, tra gli elementi tecnici più importanti che riguardano la CNV (comunicazione non verbale) in generale, per suggerirvi delle linee guida su cui costruire la vostra esperienza. Sapete quanto vale la parte non verbale rispetto alla parte verbale (parole) tra due persone in questo caso giocatori? Il 93 per cento! Dato che arriva da uno studio condotto nel 2025 e poi confermato successivamente, non fa altro che dimostrare che quello che viene percepito in messaggio vocale è cosi suddiviso:
Il concetto che vogliamo marcare sono le percentuali e che quando ci troviamo al tavolo da gioco e un nostro avversario parla, potremmo per dirne una, carpire informazioni fondamentali, sia su di lui e sulla sua strategia di gioco, facendo attenzione tra quello che dice (parole), come lo dice (volume, tono e altro) e infine come lo conferma con il linguaggio del corpo. Per ottenere informazioni posso anche mandare stimoli diretti al nostro avversario, utilizzando domande, meglio se aperte. Le domande aperte sono quelle domande a cui dobbiamo rispondere argomentando la risposta, cioè non con un semplice sì o no. Per esempio si potrebbe chiedere "Cosa ne pensiamo di questo flop/turn/river". Se l'avversario risponde, è facile che la sua risposta sia, almeno in parte, rivelatrice. Teniamo sempre presente che anche la voce comunica. Andare a caccia di variazioni improvvise del tono o tremolii della voce all'interno della stessa frase. Se sono gli altri che ci fanno una domanda per stimolare qualche nostra risposta, cerchiamo di mantenere lo stesso atteggiamento qualunque siano le carte che abbiamo in mano. Per esempio potremmo non rispondere, guardando un punto fisso (come fa sempre Tom Dwan) per non incrociare la sguardo dell'avversario, diffidiamo di gesti ed espressioni troppo accentuate, perché potrebbero nascondere false informazioni e quindi falsi tell. Molto spesso il gesto o comunque l'espressione non verbale che ci interessa vedere nell'avversario per fare una corretta lettura, sia di tipo positivo che negativo, è veloce, istintivo. La regola qui è, ancora una volta, cercare di notare ciò che è e non ciò vorremmo che fosse. Una raccomandazione finale, per fare pratica e allenare il nostro occhio a notare particolari e a mettere insieme le informazioni. Approfittiamo di qualche partita di importanza minore o di quelle con amici per studiare sia gli altri che noi stessi. Altri articoli |
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