No sentirsi vittima o sfortunato nel poker
Il diritto di vincere al Texas Hold'em non esiste.
Alcuni giocatori credono di aver diritto a vincere, e per questo quando perdono si sentono delle vittime. Raccontano storie di bad beat, nelle quali dicono: "meritavo di vincere perché sono un bravo giocatore, avevo la mano migliore, ed ho giocato bene. Ma ho perso contro un cretino". Oppure si lamentano perché certi giocatori scarsi sono molto fortunati. O ancora insistono nel sostenere che devono vincere perché ultimamente hanno perso molto., o che devono centrare il colore perché hanno mancato gli ultimi quattro. O credono di essere talmente bravi da meritarsi risultati migliori.
Ti sei una vittima?
Tutti qualche volta abbiamo l'impressione di esserlo, perché il poker può essere molto frustante. Non importa quanto quanto bene sappiamo che le carte sono casuali, non importa quando a fondo conosciamo la teoria della probabilità, non possiamo fare a meno di pensare, a volte, che le leggi della statistica siano state sovvertite. Facciamo tutto nel modo corretto (o almeno ne siamo certi), ma proprio non riusciamo a vincere.
Senza sentirsi una vittima, è un'emozione molto distruttiva. Riconoscere le emozioni, capire i loro effetti distruttivi, ed usare la logica per superarle, sono i temi centrali di un libro che il celebre teorico del poker David Sklansky ed io abbiamo appena pubblicato, intitolato Ducy? (Do You See Why? in italiano Capisci perchè?). Non parla di questa particolare sensazione, né David ha partecipato alla stesura di questo articolo, ma uno dei nostri principi base è di certo pertinente: se volete massimizzare le probabilità di ottenere i vostri scopi nel poker, la parte logica della vostra mente deve solitamente quella emotiva, e controllare le vostre emozioni.
Cosa fare
Per smettere di sentirvi delle vittime e di comportarvi di conseguenza dovete attraversare diversi passaggi.
Il primo è accettare e comprendere che questa sensazione è dovuta principalmente alla vostra stessa debolezza psicologica, e non alle azioni di altre persone o degli "assi del poker". Negando questa verità continuerete a sentirvi delle vittime ed a giocare come se lo foste, e, dato che vittime raramente giocano bene, otterrete pessimi risultati che a loro volta contribuiranno alla vostra negatività emotiva ed ai suoi distruttivi effetti. Non si può interrompere questo circolo vizioso senza accettare la responsabilità verso i propri risultati.
Il secondo è aumentare la vostra auto-coscienza rispondendo a quattro domande:
1. Quando spesso vi sentite delle vittime?
2. Quando è che vi capita?
3. in che modo lo esprimete?
4 che modo influisce sul vostro gioco?
1. Quando spesso vi sentite delle vittime?
Se vi capita di rado, non preoccupatevene e concentratevi su altri problemi più importanti. Se invece succede quasi ogni volta che giocate, dovete riconoscere di avere un grave problema psicologico. Il problema non è che state ottenendo risultati peggiori di quelli che vi meritate, ma che avete aspettative troppo elevate. Se poi avete questa sensazione ance quando non state giocando a poker, allora il problema è ancora più grave. Primo, le vostre emozioni sono sostanzialmente slegate ad eventi reali come una bad beat - il vostro ego quindi talmente fragile che tirate sempre nuove scuse per proteggerlo. Secondo, più spesso vi capita di sentirvi delle vittime, e più forte è la sensazione, peggiori saranno i suoi effetti. Oltre a farvi perdere denaro ai tavoli (compreso il poker online), rovineranno anche altri aspetti più importanti della vostra vita, come la carriera e le relazioni inter-personali. Nessuno vuole stare attorno ad una vittima che si auto-commisera - tranne quelli che se ne approfittano.
Ovviamente, più serio è il problema più si guadagna a risolverlo, ma purtroppo il cervello umano non funziona cosi: per lo più le persone rinnegano i loro problemi perché non vogliono ammetterli, e più gravi sono i problemi e più forte diventa la loro negazione.
Sentirsi una vittima protegge l'ego. Invece si ammettere di non saper giocare molto bene, queste persone preferiscono incolpare gli altri per i propri risultati. L'unica via d'uscita, è esaminare con imparzialità le proprie sensazioni. Lottare contro le proprie difese naturali ponendosi queste domande e, se necessario, chiedendo opinioni ad amici fidati.
2. Quando è che vi capita?
Se riuscite a identificare le situazioni specifiche che causano questa sensazione, avrete più probabilità di prendere delle misure correttive adatte. Se per esempio sono le bad beat ad innervosirvi di più, dovete cercare di evitare le partite dove gli avversari sono più aperti. Se sono le scarse vincite, o le perdite, evitate giocatori più forti.
Di solito mi dicono, "Mi piace la sfida di giocatore contro gente più forte, e poi voglio migliorare". In questi casi ribatto "Sono ambizioni comprensibili, ma bisogna accettare che in tal modo diminuire le proprie vincite è inevitabile. Pensatelo come una tassa scolastica, e passate un po' di tempo contro avversari scarsi per mantenere le vostre vincite ad un livello accettabile."
In altre parole, bisogna capire ed accettare la realtà, invece di aspettarsi di ottenere tutto ciò che si vuole e sentirsi fregati quando non succede.
3. In che modo lo esprimete?
Meno direttamente e meno frequentemente esprimete la vostra frustrazione, meno sarà distruttiva. Sfortunatamente, molte persone non sono in grado di controllarsi, e si lamentano continuamente degli avversari, dei dealer, e della sfortuna. lamentarsi non fa altro che rinforzare la sensazione, indebolire la loro immagine, e far giocare meglio gli avversari contro di loro.
Non importa quanto siete frustrati,restate calmi. Se proprio non potete fare a meno di esprimervi, aspettate di essere lontano dai tavoli (live parlatene solo con gente fidata.
Attenzione: Molti pensano, "Ero furioso, ma nessuno se ne può essere accorto". Sbagliano. Gli avversari migliori riconoscono e sfruttano queste emozioni. Chiedete ad un amico se riesce a capire quando siete arrabbiati, o tristi.
4. In che modo influisce sul vostro gioco?
Molti credono di giocare sempre allo stesso modo, anche quando sono furiosi. Sciocchezze! le emozioni influiscono quasi sempre sul modo in cui si pensa o si gioca, e più forti sono le emozioni, più grossi saranno gli effetti. Abbiamo tutti visto gente negare di essere in tilt, quando tutti al tavolo capivano che non era così. La negazione è molto più comune se le emozioni e le reazioni a queste sono più nascoste. Se per esempio siete leggermente nervosi sarete anche po' distratti, e vi farete sfuggire qualche segnale, o lo interpreterete male.
Barre Tannenbaum ha poco fa scritto una serie di articoli per Card Player intitolati "Facili accorgimenti per vincere al poker". Comprendevano stare più attenti, contare il piatto, calcolare le odds, e molti altri. Gli ho chiesto, "perché hai messo 'semplici' tra virgolette?"
Ha risposto: "Perché sono accorgimenti che magari possono apparire semplici, ma quasi nessuno li mette in pratica tutto il tempo." Avrebbe potuto aggiungere che è ancora più raro che i giocatori li mettano in pratica quando sono arrabbiati. E se non riuscite a fare le cose "facili", certamente non farete nemmeno quelle difficili.
E quindi, qual'è il punto?
Non si può fare a meno, di tanto in tanto, di sentirsi una vittima, né bisogna negare la sensazione, la negazione non fa altro che impedirvi di gestire bene il problema. Più spesso vi capita, più spietatamente onesti dovete essere con voi stessi, e più dovete lavorare per controllarne gli effetti. Tenetevi sempre sotto controllo, cercate i segnali che indicano che vi state facendo sopraffare dalle emozioni, e fate tutto quello che c'è da fare per ridurre queste ed i loro effetti.
Alan Schoonmaker
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