Evitare il chipleader nei tornei Texas Hold'em
Poker Online - Strategie - Evitare chi ha più stack nel Texas Hold'em
Uno dei suggerimenti della saggezza convenzionale nel poker è di evitare il chipleader. Entro certi limiti ha perfettamente senso, non è conveniente giocarsi un colpo contro un avversario che può farci uscire in una sola mano. Vincere una mano contro il primo al tavolo, inoltre, vale meno che farlo contro uno stack minore, dato che lo stesso numero di fiches vale più per il secondo che per il primo.
D'altra parte, però, questa idea viene spesso portata troppo in là: alcuni giocatori foldano contro il chipleader mani incredibilmente forti, cercando a tutti i costi di evitare lo scontro. Lo fanno perché è comodo non rischiare di venir eliminati. Il problema è che in tal modo abbassano le loro probabilità di arrivare ai primi posti, cosa che invece dovrebbe essere l'obiettivo di qualunque serio giocatore di tornei.
Una situazione simile si verifica nei sit&go iperturbo. Dato che il primo e il secondo posto prendono lo stesso premio di due volte e mezzo il buy in, mentre il terzo prende circa quanto ha speso per giocare, moltissimi ritengono che vada bene che un avversario si tenga la chiplead, finché loro possono arrivare secondi. In alcuni casi la cosa ha senso, come per esempio quando il chipleader lo è di gran misura. Ma nella maggioranza delle altre situazioni si tratta di un approccio passivo e comodo che sacrifica il valore atteso (expected value, EV). Per massimizzare i profitti occorre una strategia più proattiva, che spesso richiede azioni dall'apparenza innaturale.
Per illustrare il concetto, vediamo un esempio tratto dalle fasi intermedie di un sit & go iperturbo. I bui sono a 50-100, con 20 di ante. Il chipleader è al grande buio con 1.200 fiches, voi al piccolo buio con 800. Gli altri due hanno entrambi 500 fiches, ed entrambi hanno foldato. Potreste limpare, ma troppo spesso il grande buio vi manderà all in preflop, costringendovi a foldare. A meno che non siate tendendo una trappola con una mano forte, limpare raramente è la scelta più corretta. Confrontiamo invece il push con il fold.
Il fold presenta tre vantaggi:
1. Evitate una potenziale eliminazione:
2. Il piatto va al chipleader, il che è meglio che farlo andare ad uno dei due corti al tavolo.
3. I giocatori short dovranno pagare il buio nelle prossime due mani, quindi dovranno vincerne almeno una per sopravvivere.
Foldare però presenta tre aspetti negativi:
1. Rinunciare alla possibilità di aumentare il vostro stack.
2. Scendete invece a 730, molto più vicini cioè ai due corti.
3. Permettete al chipleader di tenersi il vantaggio e di aumentarlo, rendendo più probabile l'eventualità di una competizione con glia altri due avversari per prendervi l'altro premio grosso.
Si tratta sostanzialmente quindi di una azione ininfluente.
Vediamo adesso cosa succede se andate all in.
1. Se vincete senza venire chiamati salite a 960 fiches, incrementando lo stack del 20%.
2. Il grande buio scenderà a 1.080 fiches, molto più vicino a voi.
3. Con gli altri due stack a 480 avete cerato una situazione di due stack grossi contro due corti, ponendo quindi le basi per la cooperazione con l'altro grosso.
4. Se il grande buio chiama e voi vincete, diventate chipleader, e di molto.
Tutto quello che avete letto finora è solo l'inizio; ecco il centro della questione. C'è solo un motivo per non andare all in: rischiate l'eliminazione se il grande buio chiama e vince. Dal punto di vista del valore atteso è un'eventualità disastrosa, dato che passerete dal secondo posto nel chipcount (da dove la vostra aspettativa immediata era di guadagnare un po' sul vostro buy in) ad uscire quarto e perderlo tutto. Fa male finire dall'attendersi un buon guadagno a perdere il buy in in una sola mano. Per i giocatori di iperturbo è la sensazione più dolorosa.
Una delle ragioni per cui molti giocatori foldano dal piccolo buio è appunto evitare il rischio di provare quel dolore. Notate che tra gli aspetti positivi del fold non ho però elencato l'evitare il dolore, e questo perché in quanto serio giocatore di poker non la considero una ragione sufficiente, così come non dovreste farlo voi. Se giocate con regolarità i sit and go iperturbo (o quelli normali, o gli mmt, o qualsiasi forma di poker se è per quello), le vostre uniche preoccupazioni devono essere le mosse che massimizzano il valore atteso. E se è vero che andare all in e perdere lo abbassa tantissimo, succede talmente di rado che farlo con praticamente qualsiasi mano è indubbiamente la scelta corretta.
Pensateci. Per le stesse ragioni per cui molti evitano di confrontarsi con il chipleader, il chipleader al grande buio non ha a sua volta nessuna intenzione d giocarsi un colpo con il secondo stack più grosso. Se chiama e perde diventa immediatamente lui quello più corto. A causa di questo rischio la maggior parte dei giocatori non chiameranno senza una mano molto forte. Certo, alcuni lo fanno con A-8 o 5-5, ma quelli forti sanno che non è il caso. Sanno che non vale la pena giocarsi un colpo dove saranno molto probabilmente al 60 contro il 40 per cento, al massimo. la scelta migliore che possono fare è lasciare che il piccolo buio si vinca il piccolo piatto, e poi cooperare con lui per eliminare gli altri avversari.
Supponiamo che mandiate i resti con una mano casuale dal piccolo buio, e che verosimilmente un grande buio pensante chiamerà con il 9% migliore delle mani. Voi vincerete circa 1/3 delle volte, venendo quindi eliminati in appena il 6% dei casi, e potrebbe comunque trattarsi di una stima eccessiva.
Certo, sfidare il chipleader può sembrare poco naturale, e venire chiamati e perdere può farci sentire molto male, ma, come succede spesso nel poker Texas Hold'em, occorre fare un passo indietro e guardare al quadro generale. Compenserete abbondantemente quel 6% di volte in cui perderete con il maggiore valore atteso del 91% di volte in cui vincerete il piatto senza venire chiamati, per non parlare del rimanente tre in cui vincerete diventando chipleader, e di molto. In effetti non c'è nemmeno paragone. Il problema è che per scegliere la giocata migliore occorre fare una scelta innaturale, che può portare ad un risultato molto doloroso: quel 6% in cui perdete è molto più facile da ricordare del 91% in cui vincete senza uno showdown. E' per questo che molti si ritrovano a fare la mossa con valore atteso minore per rimanere nella zona di benessere. Se volete distinguersi dalla massa, non cadete anche voi nella trappola. Nello scenario descritto, come in molti altri, dovete lottare contro l'impulso di scegliere un comodo fold, ed optare invece per il rischioso all in. Potete scegliere la giocata sicura e rimanervene tranquilli, o quella forte e corretta a fare un passo verso il diventare un consistente vincente. La scelta è vostra.
Di Matt Lessinger (Card Player Poker)
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