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Se nel nostro paese il gioco del poker cash game stenta a decollare e la nostra assurda burocrazia fa si che un semplice ricorso di un operatore del settore al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) riesca addirittura a bloccare un decreto legge già spedito da diversi mesi in Belgio (Bruxelles), nel resto dell'Unione Europea la situazione è molto migliore (meno male). Prendiamo come esempio la nostra vicina "Francia": in poco tempo (mesi) l'ARJEL (la nostra AAMS) ha regolarizzato l'intero settore del gioco online (basta poco se si vuole), con un rapido iter che è giunto alla sua conclusione da circa due mesi.
In questo periodo di tempo sono sbarcati in Francia ben venti nuovi operatori, tra cui tutti i principali nomi di spicco del mondo del poker online, da Everest Poker a Full Tilt (che in Italia sono ancora in attesa e quindi immobili aspettando il gioco cash "denaro reale"). La legislazione transalpina consente di giocare sia in modalità tornei che in modalità cash (una modalità che oggi rappresenta circa il 40% del fatturato di una poker room online), ma è al tempo stesso molto severa con i trasgressori, tanto da prevedere l'arresto per chi è sorpreso a giocare sulle poker room non autorizzate (siti). Un esempio di serietà, efficienza e velocità che andrebbe imitato e preso a modello da chi ancora costretto a sottostare ai voleri di una qualsiasi Tar regionale. Altre articoli |