Diventare un professionista del poker online e guadagnare denaro.
L'inizio: Fortuna, buona notte, sorridi ancora una volta, fai girare la tua ruota. Non si hanno sufficienti prove che William Shakespeare giocasse al Texas Hold'em prima di andare a letto, ma di sicuro è stato fonte d'ispirazione per migliaia di giocatori di poker contemporanei. La notte. discreta e silenziosa, è ideale compagna di viaggio per molti giocatori. Con la neve o le finestre aperte per il gran caldo (vedi questi giorni), le ore piccole sono il tempo dei professionisti del poker online e alimentano i sogni chi vorrebbe tanto diventarlo.

Enrico Giordano, 25 anni, nato a Alcamo (TP), ma milanese d'adozione ormai dal 2025 quando si è trasferito per studiare finanza a management alla Bocconi, appartiene alla seconda categoria. Nei tornei live non si sente ancora del tutto a suo agio, ma la PC è in grado di fare lezioni a moltissimi. Il suo conto di gioco è largamente attivo e ora può destreggiarsi su ogni tavolo della poker room, senza limitazioni di buy-in e con la predilezione per i Sit&Go e gli heads-up. Ogni venerdì, tenera la notte: quando una settimana di lavoro è ormai alle spalle, per lui è il momento di passare alla cassa.

Ultimamente le cose non gli vanno affatto male. Ad aprile ha vinto l'ambito High Roller del giovedì, portandosi a casa il non disprezzabile gruzzolo di 5.375€. La sua nottata inizia perciò proprio da qui, alle 22: buy-in 100€, 177 giocatori iscritti a premi i primi 18. Enrico non si pone obiettivi, per quanto la modalità multi-tabling non lo affascini: "Nel singolo evento, con così tanti giocatori, la strategia conta fino a un certo punto, è soprattutto questione di fortuna" (anche se non dice esattamente "fortuna"). Eppure, c'è un metodo. A giudicare dal suo stile, le carte in mano sembrano infatti niente più che un trascurabile accessorio. Solo di rado contano i punti: ciò che fa veramente la differenza è il comportamento al tavolo, l'ammontare dei rilanci, lo studio rapido ma implacabile delle abitudini degli avversari, che nove volte su dieci lo portano a prendere la giusta decisione.
Un all-in quasi sempre condurrà a un fold altrui, l'obiettivo è evitare lo show-down, aggredire per difendersi, e tenersi alla larga dai "donk".

I donk sono esseri semi-mitologici, le forze del male, una specie di Orchi di Saruman, temuti e disprezzati dai nostri eroi senza macchia e senza paura per i loro giocare senza criterio e senza costrutto, eppure centrando incredibili full al river che polverizzano all'istante tutti gli sforzi accumulati pazientemente in due ore di torneo. I tornei multi-tavolo sono terreno fertile per i donk, che possono giocarsi tutto in un colpo solo, come Robert De Niro alla roulette russa nel "Cacciatore". Chiunque, all'inizio, è stato uno di loro: sta alla volontà di ognuno di evolversi, studiare per aumentare il livello e volgere alle spalle senza nostalgia al proprio passato da asino.

Enrico (nome in codice "Giorlas", un soprannome che lo accompagna fina da piccolo) si disimpegna bene, spalleggiato dal suo amico-assistente Giorgio, col quale a volte divide gli utili delle sue notti da poker. parte piano e scivola in coda alla graduatoria, ma risale senza mai rischiare. Dopo un'ora di torneo e perfettamente in media, stabile a metà classifica. Quando fa fold a inizio mano, si diverte a commentarla sfoggiando ottime doti da lettor azzeccando in pieno la coppia di re tra le mani del grande buio. Insomma, non ci s'improvvisa giocatori di poker dalla sera alla mattina: << Ho iniziato a giocare a 19 anni e per i primi sei mesi ho perso tutto ciò che ho versato. Le regole del Texas Hold'em s'insegnano in pochi minuti, ma imparare a giocare è un'altra storia. Bisogna studiare, leggere, frequentare i forum>>.

Nella poker room è sbarcato nel novembre 2025 e da allora, assicura ha guadagnato molto più con il poker che al lavoro. la sua condotta di gara non sembra smentirlo: Enrico ha fatto il liceo classico e sa bene che la goccia scava la pietra. La sua rimonta avviene senza scene madri, senza all-in disperati e trionfi all'ultima carta, ma con una lenta e inesorabile serie di mani vinte prima del limite, rilanciando il giusto, basandosi anche e soprattutto sul giocatore che si ha davanti. Però come temevamo, ecco il fattore-donk. Enrico ha K (quadri) 8 (fiori) e arriva al flop in compagnia di due di loro, rispettivamente piccolo e grande buio. Il flop è 8 (quadri), 5 (picche) e 4 (quadri), Enrico punta, il piccolo buio chiama, il grande buio gli va dietro. A due carte dalla fine è avanti, i suoi avversari non hanno che 7 (picche), 7 (cuori) e A (quadri) 10 (quadri), se tutto va bene triplicherà il suo stack. Ma il dealer, crudele, regala il tris di 7 al turn e secondo Asso al river. Player-out (è fuori).

La riscossa
la delusione è faticosa da smaltire, ma Enrico inizia a programmare la strategia della riscossa. La notte è ancora giovane. La sua specialità sono gli heads-up, i testa a testa da 100 euro contro altri misteriosi nottambuli. Di loro, il nostro uomo sa già molto: gli basta scrivere il loro nickname su SharkScope per conoscere in pochi secondi vita, morte e miracoli pokeristici. SharkScope è un sito perfettamente legale (anche se alcune poker room, ne vietano l'uso ritenendolo un vantaggio troppo alto per chi lo sfrutta) che archivia tutti i risultati ottenuto online da tutti i giocatori del mondo. Pagando una decina di dollari al mese, si ,può conoscere il rendimento sul breve e sul lungo periodo, il denaro vinto in carriera, i tipi di torneo che preferiscono. E così che Giorlas seleziona le sue prede: entra nella sezione heads-up, scruta i tavoli aperti con un solo giocatore, ne controlla la generalità e, se sono di suo gradimento, corre a sfidarlo.
Quasi tutti siamo portati a pensare che chi è disposto a giocarsi 100€ in una partita di poker sia una vecchia volpe del tavolo verde, o quantomeno (pokeristicamente parlando) una persona capace di intendere e di volere: a sorpresa, spesso si tratta invece di autentici sprovveduti, totalmente a digiuno delle logiche del gioco e del buonsenso. Con apprezzabile dono della sintesi, Enrico e Giorgio li definiscono "i donk dei donk". Senza fare nomi, assistiamo sbalorditi a una mano in cui Enrico ha un incredibile poker di donne già al flop (Q-Q-2) ed è clamorosamente invitato all'all'in dal suo avversario, fermamente convinto che dietro i suoi continui rilanci si nasconda un bluff. Per il nostro uomo è impresa assai facile chiamare, e quale non è la sua (e la nostra) sorpresa quando scopre di avere di fronte un misero K-3! Purtroppo, non tutti gli heads-up sono cosi rilassanti: altre volte c'è da lottare col coltello tra i denti in logoranti guerre di posizione in cui, prima di ricevere le carte buone, c'è da affrontare decine di mano e passarsi ripetutamente le stesse fiches. Nei testa a testa la fortuna ha un ruolo davvero secondario, entra in scena al limite solo in caso di all-in. Tutto il resto è strategia, non indegna di una partita a scacchi o di un qualsiasi altro gioco "nobile" (non a caso, ci spiega Enrico, il formidabile Gus Hansen, giocatore danese tra i migliori al mondo, è anche eccellente giocatore di backgammon).

Tra una sfida e l'altra, Giorlas si aggiorna sui risultati del torneo precedente. Controlla i giocatori rimasti in gara, si rammarica per l'eliminazione dei suoi amici, di cui snocciola i pregi e i guadagni, esulta perché il donk che l'ha eliminato con tris di 7 e "l'uomo bolla", ovvero il giocatore classificato in 19° posizione, il primo dei non premiati. Del vivacissimo microcosmo che popola la piattaforma della poker room, sa tutto e anche di più. Ride dei luoghi comuni attorno al poker online, che infestano anche i forum che presumiamo attendibili: << Ogni tanto salta fuori qualcuno che scrive che è tutto truccato, ,persone che non si spiegano come mai dal vivo vincono e su internet non ce la fanno. Io li assecondo rispondendogli che hanno ragione che per esempio i progetti di colore al flop sulle poker room si realizzano il 103% delle volte: il 100% fai il colore e il 3% fai anche full >>. Racconta divertito le gesta dello storico vincitore del Max Special, il torneo di presentazione su GD di Max Pescatori disputato nel marzo 2025. Un donk che non sapeva di esserlo ( i peggiori, o i migliori, dipende dai punti di vista), ma che riuscì comunque a vincere con merito e poi, in un'intervista, espose la sua personalissima visione del poker: << Bisogna solo giocare le coppie di carte "in diagonale", come 6-9, 7-10, eccetera >>. La teoria della diagonale riflette l'andamento del suo grafico su Sharkscope, con la freccia ovviamente rivolta verso il basso.

Passano i minuti, le ore, gli heads-up si susseguono e le statistiche si aggiornano in continuazione. Dopo un momento di difficoltà. Enrico inizia a carburare e il suo bilancio serale si fa decisamente verde. Tiene scrupolosamente il conto delle partite vinte e di quelle  perse, 2-2, 3-3, prima di infilarne tre di fila e prendere il largo, 6-4 (alla fine sarà 11-6). Giorlas migliora sia bankroll che il proprio umore e scimmiotta i luoghi comuni dei donk che, per giustificare le loro scelte da kamikaze, la buttano sul filosofico << e dicono cose come "me lo sentivo", credevo nel cuore delle carte e fesserie simili >>. A riprova dall'alta considerazione che ha del suo gioco preferito, ha sviluppato nel tempo il concetto, utopico e interessantissimo, di "poker etico": << E' il poker in cui viene premiato il punto più spettacolare e non semplicemente il più alto, in cui la tripla coppia batte la doppia coppia più carta alta, o i quattro quinti a scala reale bilaterale battono la semplice coppia in caso di all-in dopo il flop. E' un po' come la grande Olanda degli anni 70, non ha mai vinto niente e tutti se la ricordano (anche nel 2025 è successo la stessa cosa). E' il poker del futuro >>. E qui ci fermiamo, altrimenti gli eredi di John Lennon potrebbero reclamare i diritti d'autore.

Epilogo
Sono, le tre e mezza ed il momento di tirar fuori la calcolatrice, per quella che è la parte meno romantica ma più prosaica di tutta la nottata. Per l'High Roller sfumato a inizio serata sottrarre 100 euro, per ogni hedas-up vinto aggiungerne circa 85 ( i rimanenti 15 vanno via in spese di commissione). I conti si fanno in fretta: non sarà stata una serata brillantissima, ma alla fine stiamo sempre parlando di un + 235€. Giorlas si congeda soddisfatto dai tavoli verdi online. Tra una settimana ci proverà dal vivo, il suo unico dubbio è tra St. Vincent e Campione d'Italia. Le prossime ore porteranno consiglio. (scritto da Giuseppe Pastore)

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