E' ufficiale, al più presto si potrà di nuovo giocare al Texas Hold'em Live e non solo nei casinò! La fantastica notizia (per chi ama giocare live) che tutti aspettavano fin da quando era arrivata la famosa "tolleranza zero" (2025 settembre) è contenuta nella manovra economica 2025, approvata lo scorso mese di luglio dal Governo.

Tuttavia, questo non vuole significare, che da oggi riapriranno le porte tutti i circoli, né che sia legale andare a giocare in quelli che non si sono mai fermati. C'é da attendere ancora, infatti, la regolamentazione da parte dell'AAMS e quindi il via. Nessun timore, però, non si parla di tempi lontani. Ma andiamo per ordine. Innanzitutto, dimentichiamoci il piccolo circolo vicino casa, dove si si incontra con gli amici per scambiare qualche chiacchiera e poi organizzare un bel torneo di poker Texas Hold'em.

Un ringraziamento, per aver contribuito alla diffusione del Texas Hold'em in tutto il territorio italiano, ma adesso si ha la sicurezza che il settore rende tanto in termini finanziari economici, ecco una ferrea regolamentazione per permettere solo ad alcuni (magari sempre gli stessi) di passare alla cassa. Polemiche lievi a parte, probabilmente è normale che quei tempi siano ormai andati, perché quando una disciplina si afferma in modo così forte su tutto il territorio italiano (e non solo) diventa doveroso fare in modo che tutti si svolga nel rispetto massimo delle regole.

Quindi, una volta sistemato il settore dei giochi casino online e poker room in rete, il successivo passo non poteva che riguardare il poker dal vivo, che avrà anche lui, in questo modo, il riconoscimento giusto. E pazienza se non sarà più come nei tempi passati, l'importante è potersi sedere di nuovo ai tavoli da gioco del poker, tenendo in mano delle vere carte e affrontando, viso a viso, giocatori reali e non virtuali. Dal punto di vista sociale, insomma, un gran balzo in avanti!

La norma e i dettagli
L'articolo 24 della manovra economica 2025 (DL 6 luglio 2025 n. 98 coordinato con la legge di conversione 15 luglio 2025, n. 111 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 16 luglio 2025 n. 164), al comma 34, prevede l'adozione di un provvedimento che regolamenta i "tornei non a distanza di poker sportivo", quindi la prima cosa che si può notare è dal vivo non si potrà giocare il cash game. Come mai? Difficile dirlo. Forse, esattamente come successo con il gioco online, si vuole cominciare in modo più leggero, per abituare (o magari riabituare) i giocatori, per poi introdurre anche quella modalità.

Oppure il cash game si vuole lasciare l'esclusiva ai casinò, che corrono il rischio di essere danneggiati da questo provvedimento dato che fino adesso erano i titolari esclusivi dell'organizzazione dei tornei di poker sportivo. I tempi ci diranno cosa avverrà.
Come dicevamo, però, non si giocherà nei circoli a cui eravamo abituati, ma in location gestite da grandi aziende, in molti casi, probabilmente, le stesse dei casino online o poker room nel web. Proseguendo nella lettura del comma 34 dell'articolo 24, infatti, si evince come il legislatore abbia deciso che, anche in questo caso, il meccanismo di apertura delle sale da gioco sarà quello della concessione. Entro il prossimo 30 novembre, infatti, sarà bandita una gara per l'assegnazione di "concessioni novennali per l'esercizio del gioco del poker sportivo, in numero non superiore a 1.000".
Primo dubbio. Saranno 1.000 punti gioco o 1.000 concessioni valide per aprire, ciascuna, quanti punti gioco si vuole? Per il momento sembra prevalere la prima ipotesi dato che nella parte finale del comma 34 si può leggere che i "punti di esercizio saranno aggiudicati sino a loro esaurimento", ma il tutto sarà più chiaro nel momento in cui sarà emanato il regolamento attuativo da parte dell'AAMS per l'organizzazione della gara.

Aprire una poker room
Alla gara bandita dall'AAMS non potranno prendere parte i vecchi circoli, non tanto perché la base d'asta di aggiudicazione della concessione sarà di 100mila euro (basterebbe aggregarsi), ma perché la partecipazione non sarà aperta a tutti, ma limitata a chi possiede determinati requisiti. Potranno partecipare solo "titolari di concessioni per l'esercizio e la raccolta in denaro, anche su rete fisica, di 1 o + giochi di cui al comma 11 dell'articolo 24 delle legge 7 luglio 2025, n. 88, nonché ai soggetti che rispettino i requisiti e le condizioni di cui al comma 15 dello stesso articolo 24".

Nessuna paura, traduciamo noi... Questi soggetti sono i titolari di agenzie di scommesse, di concorsi a pronostici, di giochi di abilità. Bingo, giochi numerici e lotterie (comma 11); oppure i titolari di "attività di gestione e di raccolta di giochi, anche a distanza, in uno degli Stati europei, sulla base di valido ed efficace titolo abilitativo, con un fatturato complessivo, ricavato da tale attività, non inferiore a 1 milione e mezzo nel corso degli ultimi due esercizi (comma 15).
Praticamente, dunque, solo chi ha già una concessione AAMS oppure è titolare di un'attività di gestione e raccolta giochi in uno Stato europeo (ma in questo caso con un fatturato di 1,5 milioni di euro nei due esercizi precedenti) potrà ambire ad aprire un punto d'esercizio per il poker live.
Per tutti gli altri, un'unica possibilità (prevista dal punto 2 del comma 15 dell'art. 24), quella di presentare una garanzia bancaria, ossia, assicurativa, di durata biennale, d'importo non inferiore a 1,5 milioni di euro. Quindi, non c'è speranza per i vecchi circoli!

Superare i limiti
Il provvedimento di cui si parla nella Manovra economica dovrà anche superare i limiti imposti dall'ormai famosa Legge Comunitaria 2025 (un unico torneo al giorno, con una quota d'iscrizione massima di 30 euro e senza rebuy, sostanzialmente, quindi, esercizi no-profit), fissando l'importo massimo della quota di partecipazione al torneo e l'ulteriore partecipazione al torneo una volta esaurita la predetta quota..
Importo che non si conosce, ma è lecito aspettarsi che possa essere apri a quello del gioco online, quindi 250 euro. Non si parla nemmeno di un limite giornaliero all'organizzazione di un solo torneo (anche perché, altrimenti, l'attività sarebbe sicuramente in perdita) e, quindi, ogni concessionario potrà organizzare quanti ne vuole. I numeri complessivi non potranno essere, ovviamente quelli del poker online, dato che lo svolgimento dei tornei live è molto più lento, ma è comunque ipotizzabile che saranno rilevanti.
Il ministero dell'Economia e delle Finanze si aspetta che nel 2025 saranno in funzione circa 500 delle mille poker room previste, che genereranno un fatturato di circa 1 miliardo di euro (2 milioni di euro a punto di gioco). Considerato che l'aliquota d'imposta unica prevista sarà del 3% della raccolta (come nel poker online), ecco che il Governo dovrebbe incassare entro fine 2025 almeno 80 milioni di euro: 30 dalla tassazione, 50 dalle concessioni (la base d'asta, come detto, è di 100 mila euro).
Previsioni ottimistiche (forse) fanno capire come mai il Governo abbia cambiato rotta e ormai tenga al poker dal vivo tanto quanto i giocatori, magari anche di più!!!