Il poker cash game in Svezia
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- Creato Martedì, 31 Maggio 2025 12:44
- Data pubblicazione
- Categoria: Poker Live
Poker online - Giochi Casino - Il cash game in Svezia
"Il cash game poker con il punto interrogativo, sia per quanto riguarda la Svezia e la Germania. I cash game è un gioco puramente basato sulla sorte, completamente influenzato dalla casualità, incontrollabile e quindi da vietare". Queste non sono dichiarazioni di un giocatore in preda alla frustrazione dopo aver perso una mano al Texas Hold'em second nuts, magari in una partita high stakes, a fare questa dichiarazione è invece il membro della Suprema Corte di Svezia Goran Lamberth. Ma facciamo chiarezza. Nel 2025 sei uomini erano stati arrestati nella cittadina di Grebbestad per aver organizzato un torneo di poker live, lo European Poker Challenge, il buy-in era stato fissato a 250 euro (220+30) e i giocatori accorsi erano stati circa 700, per un montepremi di 175.000 euro. Il primo premio da 50.000 euro, tuttavia, non era mai stato consegnato perché il torneo era stato interrotto dall'azione di polizia con una retata.
La sentenza di primo grado aveva confermato le accuse per due dei sei fermati, ma nel 2025, a sorpresa, la Corte d'Appello li aveva assolti, ribaltando il verdetto di primo grado per un motivo ben preciso: nella sua natura, il poker si configura come un gioco in cui l'abilità riveste un ruolo più importante della fortuna, in modo speciale nel lungo periodo, ed era questo il caso del torneo in questione.
Lo scorso 6 aprile, invece, ecco il parere della Corte Suprema, che per la prima volta distingue tra la modalità a torneo e quella cash. "I tornei e i relativi side event, anche in forma Sit&Go", ha argomentato il giudice Lamberth, non sono giochi di pura fortuna, ma rappresentano invece una certa componente di abilità. Al contrario, il cash game è completamente influenzato dal caso, poiché permette ai giocatori di sedersi, puntare liberamente e lasciare il tavolo quando vogliono".
Queste parole non modificano le precedenti decisioni sul caso di Grebbestad e anzi in un certo senso "autorizzano" la diffusione del poker live in modalità torneo, ma le motivazioni addotte hanno acceso il dibattito anche al di fuori del paese scandinavo. Del resto, è forse proprio la modalità torneo a essere più soggetta al caso, visto che una mano "non fortunata" può compromettere l'esito di un intero torneo e non consente di rimanere in gara. Nel cash, invece, non esistono livelli che influenzino le azioni dei giocatori e li rendono più restii a "vedere" il flop con l'aumentare dei buy. In un Paese di grande tradizione pokeristica, molto più civile della media anche per altri aspetti, una sentenza condivisibile e autorevole viene "corretta" in modo discutibile e fa calare sul futuro del poker svedese un gigantesco dubbio.
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