Strategia poker - Texas Hold'em - Lo Squeeze

Se traduciamo la parola Squeeze che in italiano vuol dire "spremere", un arma utilizzata in seguito al rilancio preflop di un giocatore loose e al call di un secondo giocatore, decidiamo di effettuare una 3bet per vincere immediatamente il piatto. Vediamo ora un esempio molto semplice per comprendere meglio.

    Durante una fase iniziale di un torneo di Texas Hold'em, con stack ancora profondi, sui bui 50/100, il giocatore sul bottone, che abbiamo già visto aprire molte mani preflop, effettua l'ennesimo rilancio a 300 chip. Il giocatore alla sua sinistra, sul piccolo buio, dimostratosi finora abbastanza passivo e tendente al call con molte mani marginali, decide di appoggiarsi semplicemente. Noi ci troviamo sul grande buio e, indipendentemente dalle nostre carte, decidiamo di rilanciare ulteriormente fino a 900 chip. Il bottone, che stava tentando l'ennesimo steal (rubare il piatto), folda senza pensarci troppo, così come il piccolo buio che sperava di vedere il flop a un costo relativamente basso. A noi va invece un piatto interessante che, altrimenti, avremmo difficilmente vinto.

    L'esempio appena letto ci porta ad alcune considerazioni. Lo squeeze fa prima di tutto parte di quella categoria di mosse che trova il suo fondamento non nelle carte che abbiamo in mano e, quindi, nella forza delle stesse, ma nella lettura degli avversari al tavolo. L'idea di squeezare viene dunque creata ancor prima di guardare le carte che, come detto, non contano ai fini della giocata.
    Lo squeeze richiede una elasticità di ragionamento, capacità di lettura dell'avversario e l'abilità di saper riconoscere le mosse di quest'ultimo. La mano riportata nell'esempio descrive infatti la tipologia più comune di squeeze, ma per effettuare questa mossa è sufficiente che almeno due giocatori siano entrati in gioco e che ci si renda conto che nessuno di questi sarà in grado di chiamare un eventuale rilancio da noi effettuato. Analizziamo dunque una mano un po' più articolata.

    Come nel caso precedente, ci troviamo nella fase iniziale di un torneo di Poker Texas Hold'em No Limit e, sui bui 50/100, il giocatore loose sul cutoff apre a 300. Il bottone ha una buona mano e, avendo posizione su di lui, decide di appoggiarsi. Il piccolo buio, rendendosi conto della buona occasione, decide di squeezare e opta per un nuovo rilancio fino a 800 chip. Noi che non siamo mai entrati in gioco nelle ultime mani, ci troviamo sul grande buio e, conoscendo il piccolo buio e la sua capacità di effettuare questo tipo di mosse, decidiamo di simulare una monster hand e di rilanciare ulteriormente fino a 2.200 chip. L'original raiser, che aveva aperto il piatto senza troppe pretese, folda immediatamente; il bottone, pur avendo una mano legittima, non può chiamare temendo un'ulteriore controrilancio da parte del piccolo buio e, per questo motivo, folda; il piccolo buio, che aveva tentato lo squeeze, fa un po di scena e a sua volta folda la propria mano. Guadagnamo così 14 big blind senza aver nemmeno visto la nostra mano.

    Questo secondo esempio vuole sottolineare quanto accennato in precedenza, come cioè questo tipo di mossa sia essenzialmente determinata dalla capacità di lettura delle situazioni al tavolo e, soprattutto, non abbia delle regole predeterminate, lasciando spazio alla fantasia del giocatore.
    E' inoltre importante sottolineare che se da un lato possiamo, dopo aver inquadrato gli avversari, iniziare a progettare la possibilità di questa mossa, dall'altro è fondamentale che questa non venga forzata, cercando cioè di squeezare solo per il piacere di farlo. Questo tipo di giocata si pensa e si effettua quando i giocatori al al tavolo ne creano i presupposti; non dobbiamo essere ossessionati dalla stessa non vedendo l'ora di poterla mettere in atto. In ogni modo, se da un lato non dobbiamo cercare a tutti i costi l'occasione per uno squeeze, dall'altro potremo guadagnare anche l'intero stack di un avversario che ama questa mossa, se saremo capaci a indurlo alla stessa.

Conclusioni
    Lo squeeze è certamente una tra le mosse più affascinanti nel poker, basandosi non sulla forza reale delle carte in mano, constatabile anche dal giocatore alle prime armi, ma sull'abilità di lettura e di visione di gioco del player più esperto. In alcuni casi, come abbiamo già visto, l'abilità stessa può risiedere non solo nella capacità di effettuare la mossa, ma anche nell'induzione alla stessa.
    Il fascino di questa giocata non deve però indurci alla ricerca frenetica della stessa; è infatti fondamentale tenere sempre a mente i rischi che questa comporta. In alcuni casi, infatti, il nostro avversario potrebbe realmente avere una mano molto forte e chiamare immediatamente il nostro rilancio; in altri rischiamo di vedere i nostri A-A scoppiati quando l'avversario che speravamo rilanciasse si limita al call e lasciamo entrare nel piatto altri giocatori, invogliati dall'importo del piatto e dalle odds favorevoli.
    Lo squeeze, peraltro, risulta tanto più efficace quando l'immagine che abbiamo dato al tavolo è quella di giocatore tight, rendendo credibile il nostro rilancio cui verrà generalmente associata una mano molte forte. Non vi consiglio dunque di abusare di questa mossa, se non volete che i vostri avversari si rendano conto di ciò che state facendo e inizino a chiamarvi con molta più facilità.