Strategia Poker Online 

Impariamo a utilizzarli a nostro vantaggio, cooperando con altri giocatori.

  Una delle necessarie capacità ad un giocatore di successo nel sit and go Super Turbo (o Iper Turbo) è il sapere quando e come entrare in azione in cooperazione. Ossia, tanto perché non ci siano incomprensioni, vediamo di spiegare bene il nostro pensiero.

  Collusione è quando due o più giocatori cominciano un Sit&Go Super Turbo giocando assieme. Prendono ciascuna una parte dei profitti dell'altro, e fanno quindi in modo di massimizzare ognuno le possibilità di vincita dell'altro. Si tratta di un'evidente forma di truffa e potete aspettarvi di vedervi sospendere l'account se siete così disonesti da provarci.

  La cooperazione, invece, si ha quando nel proprio interesse si evita di confrontarsi con un particolare avversario, avendo invece entrambi lo scopo comune di dare battaglia a qualcun'altro. Il gioco cooperativo potrebbe sembrare un pochino dubbio ma è del tutto legale e consentito. Facciamo un esempio, si sta giocando un supersatellite per le EPT o WSOP, nel quale i primo otto vincono un ingresso al main event. Siamo rimasti in 9, e lo stack più corto va all-in da primo a parlare per poco più del buio. La strategia corretta per tutti gli stack più di valore è chiamare, cercando assieme di far uscire il più corto.

Da un certo punto di vista stiamo tutti giocando contro lui, ma in effetti è la strategia più corretta per il nostro interesse. Se qualcuno rilanciasse per isolare il corto, non solo compierebbe una scelta nociva per se stesso, ma verrebbe probabilmente criticato dagli altri. Cooperare contro lo short stack è logicamente la strategia migliore, ed è pienamente permessa dalle regole. In un Sit and Go super turbo da sei giocatori si ha lo stesso fenomeno, benché su scala ridotta. Il primo ed il secondo prendono circa la stessa cifra, mentre il terzo si vede restituito il buy-in.
Ci va altrettanto bene finire primo o secondo, e non ci importa di chi sia l'altro vincitore. Ma se la nostra probabilità di vincita aumenta con quella di un particolare avversario, è conveniente trarre da questa simbiotica relazione il massimo vantaggio. Il punto è capire quando ci si trova in una situazione del genere.

  Tutti cominciano con 500 fiches. Se noi ed un altro giocatore raddoppiamo eliminando un avversario a testa, ci troviamo ad essere due stack da 1.000 e due da 500, ed è questa la situazione più comune per scegliere la giocata cooperativa. Non è il caso di giocarsi il sit&go contro l'altro stack grosso, a meno di una mano molte forte (monster hand), perché la ricompensa non vale, generalmente il rischio, dato che entrambi siamo già favoriti per la vittoria. Cerchiamo, quindi, di mettere pressione ai due corti, sperando che l'altro grosso abbia la stessa idea.
In uno scenario ideale potremmo assottigliare gli altri due fino al punto in cui competono per il terzo posto, mentre noi due abbiamo praticamente già realizzato la vittoria. La domanda è, quando è che si può ritenere che l'altro stack grosso la pensi allo stesso modo? Il primo indicatore potrebbe essere il suo livello di esperienza: più Sit and Go ha giocato, più è probabile che eviterà di scontrarsi con altro stack grosso, limitandosi ad attaccare quelli corti.
Ugualmente importante è sapere se è vincente. Magari ne ha giocati diecimila, ma non significa molto se perde sempre. Solo dai vincenti ci si può aspettare che capiscano pienamente l'importanza delle dimensioni  degli stack.

  Ad ogni livello ci sono molti avversari che si incontrano molto spesso. Tra questi, è opportuno farsi un'idea di chi sono quelli che ci capiscono qualcosa.

  Quelli di cui sappiamo che generalmente giocano in modo sensato sono quelli con cui è opportuno giocare in cooperazione.

  Supponiamo che siamo rimasti in quattro giocatori. Uno dei corti è sul grande buio (BB) e l'altro è il primo a parlare (under the gun, UTG). Sono di bottone con un grosso stack, e l'altro grosso è al piccolo buio (SB), UTG folda, ed io ho una mano debole, come per esempio 9-6 offsuited (di seme diverso). Posso tranquillamente foldare se so che SB rilancia il 90% delle volte, ma devo essere certo che se non sono io a mettere pressione ai corti, sarà lui a farlo. E non importa se il suo stack aumenta, perché anche se le sue probabilità di vittoria salgono, se i corti si accorciano ulteriormente salgono anche le mie. Se al contrario è uno di quelli che si concentrano più sulle carte che sugli stack, tocca a me mettere pressione ai bui. Non lo farei con carte veramente brutte come 7-2 offsuited, ma 9-7 dovrebbe avere una sufficiente probabilità di vittoria contro molte delle mani con cui il grande buio potrebbe decidere di giocarsi il torneo. Preferirei di gran lunga che fosse SB, in cooperazione, a farlo al posto mio, ma se mi dà l'impressione di non essere furbo tocca a me.

  Quando è, allora, che si capisce che un avversario non è saggio? Come regola grezza, se è la prima volta che incontro un dato avversario non lo faccio intelligente. Una volta che vedo che sembra sapere quello che fa comincio a fidarmi di lui. Un altro indicatore è il modo in cui è diventato chip-leader: se è stato chiamando all-in alla prima mano con A-2, cioè in un modo stupido, non posso aspettarmi che usi fiches vinte in modo intelligente. Se riesco a raddoppiare anch'io giocherò probabilmente in solitaria. Il meglio in cui posso sperare è che gli altri avversari siano stati abbastanza attenti a prendere nota del suo gioco nello stesso modo in cui l'ho fatto io. In tal modo, è più probabile che chiameranno lui piuttosto che me.

  Purtroppo lo spazio che ho mi permette di indagare solo la superficie dell'argomento, ma spero che il messaggio sia chiaro. In molti casi l'aumento delle proprie probabilità di vittoria dipende esclusivamente dal diminuire di quelli degli avversari, ma in tornei Texas Hold'em Poker come Sit and Go Super Turbo o super satelliti, dove i primi premi sono uguali, si può cooperare con un chip-leader pensante per aumentare quelle di entrambi. La parola chiave, comunque, è pensante, Dobbiamo avere simili livelli di coscienza per aiutarci l'un l'altro, altrimenti è meglio considerarsi in solitaria.

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