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Le mani da evitare Nel Texas Hold'em

Segreti e trucchi per riconoscerle immediatamente. Per essere vincenti nel poker sportivo, occorre saper prendere la giusta decisione già a partire dalle carte personali. Un'ottima strategia e, a volte (fa parte del gioco) qualche rischio!

Il momento tra i più attesi è la distribuzione delle carte personali, si accendono le speranza e l'adrenalina sale. Giusto il tempo di "spillare" le nostre carte personali e decidere la strategia da adottare: gettare delle brutte carte (fold), fare un rilancio (raise), solo puntare (bet)? Per stabilire cosa fare, non bisogna improvvisare. E' necessario essere preparati. Scremare le mani di partenza (in gergo starting hands) e decidere come e quanto entrare nella mano e quindi concorrere al piatto (pot), infatti nel Texas Hold'em può significare sconfitta o vittoria. Tuttavia, prima che il mazziere (il dialer materialmente) online ci consegni le nostre carte coperte, sarà bene considerare e analizzare quattro variabili determinanti nella nostra decisione: posizione al tavolo, stack (nostro e degli altri giocatori), livello dei bui e conoscenza degli avversari. Procediamo con ordine.

La posizione al tavolo da gioco
Senza troppi giri di parole: è la variabile fondamentale. La possibilità di parlare per ultimi, o quasi, al tavolo, nel Poker Texas Hold'em è oggettivamente un vantaggio molto ma molto importante. Perché nelle ultime posizioni avremo l'occasione di osservare e registrare le giocate degli avversari e, grazie anche a queste informazioni, decidere la nostra strategia. Ciò significa che, nelle cosiddette posizioni "late", ovvero il "dealer" e le due postazione alla sua destra, il nostro range di mani di partenza potrà, e dovrà, essere più ampio e vario. Al contrario, nelle posizioni "early" (il temibile Under the Gun, quindi il primo in assoluto a parlare, le due postazioni alla sua sinistra) il nostro gioco necessiterà di attenzione particolare e di rigida selezione. Insomma, nelle fasi iniziali di un torneo o di un Sit&Go, dovremo cercare di sfruttare la posizione al tavolo per entrare il qualche piatto e provare a incrementare il nostro stack: non limitiamoci a passare quasi tutte le mani nell'attesa di coppie alte o Assi; il rischio sarà quello di attendere senza soluzione di continuità e, soprattutto di divertirsi poco. Consideriamo la matematica: la possibilità di ricevere una coppia d'Assi, come mano di partenza, è pari allo 0,45%. Sale invece al 6% la, probabilità di vedersi consegnare una qualsiasi coppia prima del flop.

Lo Stack (il nostro patrimonio)
All'inizio, o comunque nelle prime fasi di una partita, tutti i giocatori avranno lo stesso stack (può essere diverso nel cash, o nei tornei con re-buy). Per questo, come come già detto, con il livello dei bui basso e la posizione al tavolo favorevole si dovrebbe cercare di partecipare ai piatti anche con mani piuttosto (ma non troppo) marginali. Al contrario, se il nostro stack si è assottigliato, sarà buona cosa procedere a una scrematura più dettagliata delle mani di partenza, per un motivo molto semplice: non ci potremo più permettere di un semplice call. Quando il nostro stack sarà uguale o inferiore a 10 grandi bui, saremo nella cosiddetta situazione di "push or fold", quindi: all-in oppure fold. Una condizione di gioco non certo favorevole, ma che capita spesso al tavolo. In questo caso dimentichiamoci la posizione e il livello dei bui: attendiamo carte decenti, giochiamo sulla psicologia dei nostri avversari e speriamo nella sorte.
Al contrario, se le cose sono girate bene e le nostre fiches ricoprono il tavolo, sarà fruttuoso entrare in molti piatti, da posizione e giocare aggressivi per mettere i rivali in "push or fold", appunto, situazione che richiede sangue freddo e coraggio: giocarsi la permanenza al tavolo in un colpo solo non è semplice e il chip leader potrebbe trarre vantaggio.

Il livello dei bui
le fasi potenzialmente più divertenti di un torneo o di un Sit&Go sono le prime, quando il livello dei bui è basso e lo stack ci autorizza a entrare in diversi piatti. Attenzione però. Cerchiamo sempre la giusta moderazione: essere troppo curiosi da fuori posizione si potrebbe rivelare una scelta suicida, soprattutto perché la relativa tranquillità delle prime fasi lascerà presto il posto a repentini cambi di buio (specialmente online e in particolare nei tornei Turbo). L'ideale è avere accumulato fiches e potersi permettere ancora ragionamenti sulla posizione. In caso contrario, nel cuore della partita con i bui alti e uno stack "solo" normale, le nostre mani si partenza andranno (anche) giocate sulla psicologia dei nostri avversari.

La stile di gioco degli avversari
Osserviamo lo stile di gioco dei nostri rivali e appuntiamoci nelle note (ogni poker room virtuale offre questo servizio) le loro caratteristiche: ci torneranno utili. Sapere se un giocatore è aggressivo o chiuso potrà essere la chiave della nostra permanenza in un torneo o in un Sit&Go. Molto più semplice il discorso per quanto concerne i "live", le partite dal vivo: spesso ci si conosce o, comunque, l'espressione e la mimica facciale dei giocatori tradisce stati d'animo precisi e sottintende "tell" importanti. Concludendo: in una situazione di "push or fold", o in un piatto particolarmente ricco (ma vale per mille altre occasioni) conoscere il vostro avversario, e prevederne le mosse, vi farà accumulare (oppure risparmiare) fiches, anche con carte di partenza poco invitanti o nessun punto chiuso sul "board".

Alcune mani di partenza come giocarle?
Partiamo delle coppie, le cosiddette "pocket pairs". Si dividono in tre categorie: alte, medie e basse. Nella prima categoria, coppie alte, rientrano A-A, K-K e Q-Q. In questo caso è consigliabile un rilancio, di solito equivalente a tre grandi bui, da qualsiasi posizione, a qualsiasi fase del gioco e contro ogni tipo di avversario. La storia del Texas Hold'em è zeppa di giocatori che hanno preferito attuare la strategia "slow" con le suddette carte e hanno perso pot importantissimi mettendo a repentaglio le proprie partite. Fare un raise circoscriverà i nostri avversari: se chiameranno la puntata significherà che hanno buone carte e occorrerà attenzione dopo il flop. In caso contrario, un bluff dei vostri avversari vi verrà pagato a dovere con le "monster".
Le coppie medie sono: J-J, 10-10 (o T-T dall'inglese ten-ten), 9-9 e 8-8. Con le coppie medie è importante riuscire ad arrivare a vedere quantomeno il flop; sconsigliabili raise troppo importanti nei primi livelli della partita o del torneo, specialmente da fuori posizione. Ricordiamoci che contro, ad esempio, un banale K-Qoff (da offsuited, ovvero non dello stesso seme) saremo sempre in "coinflip", avremo quindi circa il 50% di possibilità di perdere la mano. Discorso diverso se siamo "short" oppure se siamo in "blind war": in questo caso è opportuno giocare aggressivi andando anche all-in se la situazione lo richiede.
Le coppie basse, infine, sono quelle che vanno da 2-2 a 7-7. Anche qui, stesso ragionamento di cui sopra: cerchiamo di vedere il flop senza pagarlo troppo caro. No ai raise da fuori posizione e con stack medio. Sono carte che vanno gestite con cautela in ogni momento della partita e specialmente nelle fasi iniziale. Al contrario, da short o in bolla si può anche pushare (ovvero andare all-in), ma sempre da posizione.

Mani di partenza con l'Asso
Prendiamo ora in considerazione le starting hands che includono un Asso. Per comodità, dividiamo anch'esse in due macrocategorie. Assi accompagnati da figure e Assi accompagnati da carte medio-basse. A-K, A-Q e A-J, ovvero gli Assi e figure, specialmente se sono suited (quindi dello stesso seme) sono carte personali di tutto rispetto. Ma nascondono delle insidie. Conviene raisare sempre, di solito due volte e mezza o tre volte il grande buio, ma ricordiamoci di considerare molto prudentemente l'eventuale re-raise (controrilancio) di un avversario: scontrarsi con una coppia alta è una possibilità da prendere in considerazione ed è potenzialmente un baratro pericolosissimo. Attenzione, quindi. Mentre da short. o in bolla, l'all-in con queste carte è quasi un obbligo. Le pocket cards che vanno da A-10 a A-2, invece sono vere e proprie patate bollenti. Meglio rilanciare solo con A-10, meglio se a colore, e cercare di vedere il flop con il resto delle pocket. Foldiamo però senza troppi ripensamenti a seguito di un raise importante al tavolo. Un rischio in cui incappano molti giocatori alle prime armi è quello di innamorarsi degli Assi. Un metodo veloce per farli ricredere è estrometterli da un torneo con coppia d'Assi e Kicker più alto: è proprio questa, infatti, l'incognita reale di giocare carte come A-3 o A-2.

Le Suited Connectors
Abbastanza frequenti al tavolo e parecchio sottovalutate, soprattutto nelle fasi intermedie delle partite, le suited connectors sono due carte consecutive e dello stesso seme, per esempio 8-9 di cuori, oppure 6-7 di picche, ma anche 2-3 di fiori o 10-J di quadri. Dividiamo anche loro in tre categorie: basse, medie e alte. Suited connectors bassi: 2-3, 3-4, 4-5, 5-6, 6-7. Suited connectors medi: 7-8, 8-9, 9-10, A-2. Suited connectors alti: 10-J, J-Q, Q-K, K-A.
Gli suited connectors bassi non vanno giocati. Il rischio è grosso, assolutamente da eludere da fuori posizione. Proviamo eventualmente a giocarli in modo aggressivo dal bottone, ma con molte chip alle spalle e contro avversari "tight".
Passiamo ai suite connectors medi. Se agli avversari sembriamo "chiusi", queste carte potrebbero essere una manna dal cielo: in caso di flop positivo, infatti, gli altri giocatori faranno fatica a circoscriverci in una mano come questa e pagheranno a dovere la scala o il colore che ne potrebbe derivare. Inoltre, questo tipo di carte è indicato agli amanti del bluff. Si prestano, infatti, ad azioni pre-flop aggressive, perché legano bene e in più direzioni. Attenzione però: in caso di consistenti rilanci pre-flop degli avversari è consigliato un fold istantaneo! Per quanto riguarda gli suited connectors alti, meglio non sopravvalutarli. Rilanciamo senza esagerare, circa due volte e mezzo il grande buio. Sono carte che vanno giocate aggressivamente da posizione contro avversari chiusi. In una situazione short non è biasimabile un all-in con, ad esempio, J-10 dello stesso seme. Ma, in generale, dopo il flop, occorre la massima attenzione: con solo una top pair (quando cioè si ha in mano la carta che si accoppia con quella più alta sul tavolo) il rischio di venire "scoppiati" dal kicker è da prendere comunque in considerazione.

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