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Il termine tecnico è chiamato "Set", ma tutti lo conoscono come "Tris". E' un punto molto forte nel poker in qualsiasi specialità sia online che dal vivo, può darci tantissime possibilità di vincere una mano importante, ma per completarlo la fortuna non è sufficiente. Vediamo le varie strategie per realizzarlo!
Siamo seduti a un tavolo live, oppure stiamo giocando in una poker room online, e siamo in attesa di una buona mano ed ecco che, dopo tanta pazienza vediamo con molta emozione A-K. Siamo in posizione cutoff (quindi seduti prima del dealer) e facciamo il nostro standard raise di tre volte il grande buio (in gergo tri-bettare).
Gli avversari passano tutti ma il big blind, invece, decide di chiamare. Il flop è per noi stupendo A-3-5, il big blind fa check e noi, con tanta goduria e addirittura bava alla bocca ( solo internamente), non vediamo l'ora di mettere sul tavolo un bella montagna di chips: abbiamo "top pair" ( la coppia più alta possibile) e "top kicker" (Kappa). Puntiamo un somma in chip pari al pot (piatto), però il big blind in modo inaspettato ci rilancia in faccia un all-in. A questo punto siamo accecati dal nostro punto bellissimo (A-A), infatti, facciamo call immediatamente. Rimaniamo però delusi nel vedere la mano del nostro antagonista: 3-3 per un set chiuso al flop che per vincere ci lascia solo la speranza di un piccolo miracolo. Purtroppo le probabilità di cambiare a nostro favore la mano sono meno del 5%. Il set, più comunemente conosciuto come tris è una delle mani più forti nel Texas Hold'em, non solo per il suo valore assoluto ma soprattutto per la difficoltà di individuarlo. Su flop apparentemente tranquilli il set è sempre in agguato. Quando si giocano mani all'apparenza deboli, con lo scopo di colpire bene il flop (come possono essere le suited connectors, ovvero carte che legano sia a scala che a colore, ad esempio 9-10 dello stesso seme) possiamo portarci a casa un buon piatto se il flop ci è favorevole. Allo stesso modo, però un avversario attento, si muoverà con cautela quando, con top pair e top kicker si troverò di fronte due carte dello stesso seme o un possibile progetto a scala. Il set invece ha il dono di mimetizzarsi. Come nell'esempio in apertura, un innocuo A-3-5 può costare tantissimo a una mano come A-K. Infatti, se nel caso dei connectors o di carte che inseguono un progetto a colore un giocatore attento può tranquillamente salvarsi (o farci pagare caro il nostro inseguimento alla chiusura del progetto), contro un set anche un avversario ben navigato può cadere nella nostra rete e pagarci tutto. Giocare per fare il set (Tris) vediamo come. Per avere una chiara idea di quali carte giocare per puntare la tris, analizziamo bene la questione. Ora però è giusto soffermarci su come attuare la nostra strategia. Il nostro obiettivo è quello di pagare il meno possibile quando non ci viene in aiuto il flop, ma ottenere il massimo nel caso in cui lo centriamo. Questo normalmente avviene quando il nostro avversario ha in mano una "overpair", quindi spesso una monster hand (come A-A, K-K o Q-Q) o una combinazione di carte alte che gli danno la top pair al flop (es. A-K). Tendenzialmente i nostri avversari, con una mano molto forte, faranno un raise sostanzioso prima del flop. Noi ci limiteremo a chiamare il rilancio per non far accrescere un piatto che, allo stato attuale, ci vede in media molto indietro. Il modo in cui entreremo nella mano segue due strade opposte: quando non si chiude il set consigliamo di seguire il vecchio adagio che dice "No Set, No Bet" e quindi di lasciare andare la nostra coppia in caso di forte aggressione del giocatore avversario; nel momento in cui si riesce a completare il magico tris abbiamo, davanti a noi, due scelte: fare slow play o cercare di far crescere immediatamente il pot. Lo Slow Play Si può fare contro avversari più esperti che potrebbero spaventarsi se aggrediti al flop, ma che non riusciranno, in seguito, a lasciare la mano quando ormai il piatto è di dimensioni notevoli rispetto agli "stack" in gioco. Si sconsiglia di farlo quando il flop presenta progetti a colore o scala. Nel caso una carta pericolosa scendesse al turn o al river potremmo perdere il valore perché il giocatore potrebbe spaventarsi e passare la sua top pair. Far aumentare il pot Quando ci troviamo contro giocatori inesperti, propensi a perdere buona parte del proprio stack con la top pair o con una overpair, è consigliabile non perdere tempo, ma iniziare subito a metterci nelle condizioni per poter vincere un grosso piatto. Ad esempio, su un flop 3-5-8 "rainbow" (tutte e tre di diverso seme), se noi abbiamo chiuso il set di 3, potremmo sicuramente prendere tante chip a una mano come A-8, ma ancora di più a coppie come 9-9 e superiori. Questi infatti penseranno che noi, puntando, ci sentiamo forti con un 8 e quindi bon avranno timore a spingere con le proprie carte. Giocare per fare il set: perché? Abbiamo valutato le circostanze in cui è consigliabile giocare, il modo in cui è meglio farlo ma, come in tutte le conclusioni de l'università del poker, ci vuole una piccola dose di matematica e quindi vediamo il perché si gioca per centrare il tris. Partiamo dal concetto di pot odd, ovvero quanto è probabile fare un tris al flop. Questo avviene con la seguente formula (2/48)+(2/47)+(2/46) che risulta in 12,77% (si considera che l'avversario abbia una mano che non contiene una delle nostre carte). Tradotto in parole povere questo dato ci dice che, date le carte a nostra conoscenza, faremo tris poco più di una volta su 8. Normalmente non avremo mai le pot odd dirette per fare tris: chiamiamo un raise, anche se piccolo, alla meglio saremo con "odd" a 3:1. Se seguissimo quindi la matematica stretta, non dovremmo mai effettuare il call, ma per motivi visti precedentemente non è cosi. Entrano in gioco, infatti, le odd implicite, cioè quando realmente posso vincere se colpisco il tris e il mio avversario ha un'ottima mano. La regola dovrebbe essere quella di poter vincere almeno otto volte il prezzo pagato per vedere il flop. Questo però non è sufficiente. Ci sono tantissime situazioni in cui il nostro set non verrà pagato perché l'avversario ha una mano come Q-Q e sul flop cade un Asso o si completa un progetto a colore. Non solo, ci saranno anche volte in cui perderemo la mano contro un tris più alto, una scala o un colore. Una buona regola da eseguire è quella, quindi, di non investire inizialmente oltre il 10% del proprio stack e di giocare contro avversari il cui stack rappresenta almeno 12-15 volte la puntata che siamo spinti a chiamare. Quando provare a centrare il set (tris)? Per prima cosa, per giocare con lo scopo di chiudere un tris dobbiamo avere in mano una coppia, osservazione tanto banale quanto infine fondamentale. No tutte le coppie hanno lo stesso valore, infatti alcune come J-J, Q-Q, K-K e A-A sono forti al tal punto che, nonostante un avversario possa aver fatto raise, il nostro gioco deve essere di attacco proprio per il valore della mano in se. Ci troveremo spesso contro mani come coppie inferiori o combinazioni di carte alte che nel complesso saranno inferiori, quindi con queste quattro coppie non giochiamo per fare tris. Tutte le coppie basse invece, da 2-2 fino a 6-6, sono ideali per la nostra strategia. Queste sono mani che non amano nessun tipo di flop che non consentano la terza carta uguale. Infatti, probabilisticamente ci sarà sempre almeno una carta superiore. Le coppie comprese tra 7-7 e 10-10 sono largamente dipendenti dalla posizione in cui le si gioca e dall'azione degli avversari. Ora abbiamo un'idea più chiara di quale carte utilizzare e quando. A volte, infatti, una man o può avere un doppia valenza, ovvero non necessariamente essere inferiore a quella dell'avversario. Pertanto può essere utilizzata in entrambi i modo. Facciamo un esempio: se effettuiamo un raise dalla posizione di bottone con 7-7 e il big blind si trova ad avere 6-6 deciderà di contro-rilanciare, possiamo decidere di chiamare perché la nostra mano non solo potrebbe essere superiore, ma nel caso no lo fosse potrebbe ancora chiudere un set al flop. In questo caso il vantaggio dato la posizione ci aiuta enormemente. Cosa significa Rainbow Arcobaleno: si dice quando le carte al flop, le prime tre carte comuni sono tutte di diverso seme. Odd Sono le probabilità che un evento si verifichi. Esempio odd 3:1 significa che si ha la possibilità di vincere il piatto una volta su 4. Questo calcolo viene spesso messo in correlazione con l'ammontare del piatto: in questo caso si parla di "pot odd". Altri suggerimenti |