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Il contrasto scommesse online evidente tra vecchia e nuova frontiera del gioco. reso ancora più evidente dalla splendida location dell'International Gaming Expo, la storica costruzione di Villa Erba che 'ospita' nel suo immenso parco le strutture moderne e futuristiche delle conference room. Così il filo rosso delle esposizioni degli speakers intervenuti nella giornata di ieri ha seguito il tema delle scommesse online e delle prospettive di ingresso in Italia.
Due segnali importanti, notati dagli organizzatori e dal coordinatore degli interventi George Mangion, è stata l'assenza evidente dei Monopoli di Stato che erano stati invitati e quella dei maggiori bookmakers e operatori nazionali, da Snai a Lottomatica, da Sisal che ha fatto una visita molto veloce, fino agli operatori minori. Presenti, invece, i maggiori bookmakers internazionali: Bwin, Betshop (intervenuto il presidente Riccardo Tamiro che ha chiesto maggiore collaborazione con l'ente regolatore italiano), Ladbrokes e Betfair con Massimiliano Bancora che sta aspettandola legge sul peer to peer così come gli operatori di Skill games che stanno attendendo il decreto da mesi.
Dagli interventi dei relatori si è intuito che l'Europa ha al centro degli interessi proprio l'Italia. E, assente Aams, a rappresentare il nostro paese hanno pensato gli operatori e i legali esperti del settore, ma soprattutto l'onorevole Francesco Tolotti intervenuto proprio in apertura dell'Expo. L'Italia èavanti. Probabilmente più dell'Inghilterra aspramente criticata per la legge del 2025 sul gioco e quella che presto partirà dal primo settembre 2025, da Peter Wilson, legale esperto di betting e Nick Hawkins, ex membro della camera dei lords inglese.
Due aspre critiche che non fanno che spingere gli investitori a spostare l'interesse sull'Italia. Non a caso è stata grande la curiosità delle aziende e degli operator intervenuti. Molte le domande sulle modalità di ingresso nel nostro paese e le risposte arrivate dai relatori italiani e da Graham Wood, giornalista esperto di betting che ha elencato sette modi per entrare nel settore delle scommesse italiane.
"Al primo posto - ha affermato - c'è la strada di Stanley". Una provocazione fatta ad arte per chiarire gli aspetti nuovi che riguardano la legislazione in Europa. Nessun timore per i concessionari italiani. Semmai la diatriba tra gioco online e terrestre verrà decisa, come ha ben chiarito il presidente di Microgame Fabrizio D'Aloia, dal mercato, l'unico vero arbitro del settore.
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