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Eccezione fatta per quella gran parte della rete Bersani già attiva, a guadagnare nel business delle scommesse dei 14mila punti di betting è stato solo lo Stato italiano. A rimetterci, le società che hanno partecipato all'asta per l'assegnazione delle concessioni ritrovandosi poi sballottate tra sentenze, aperture di Punti trasmissioni dati, centri di commercializzazione, senza alcuna tutela sul denaro che avevano speso attendendosi a regole che quasi tutti i tribunali stanno giudicando in contrasto con le norme dell'unione europea.
La sensazione è simile a chi, subito un furto, vede sfuggire il suo ladro con il malloppo tra le mani. L'Europa, intanto, fa guerra ai monopoli statali sui giochi e quasi sempre vince. Il problema è che, come con la sentenza Placanica, i giudici europei si sono pronunciati contro le restrizioni degli stati membri senza però indicare come comportarsi in futuro. Il Commissario McCreevy combatte, distrugge, libera le scommesse dalle restrizioni, ma non costruisce nulla sopra le macerie. Per questo va auspicata una legge unica sui giochi a livello europeo che regoli il mercato proteggendo il giocatore, il vero anello debole della catena. |