Prelevare il denaro vinto nelle poker room online

Poker Online - Le regole delle poker room

Analizziamo una domanda fatta da un lettore:
    "Gioco a poker online da circa un anno, anche se (lo devo confessare) ho da poco compiuto 18 anni. Mi sono iscritto barando sulla mia data di nascita e ancora non ho inviato il contratto, quindi fino ad oggi non potuto prelevare denaro. Non ho nemmeno mai effettuato un deposito, dato che avevo ricevuto un bonus che prima ho sfruttato e poi triplicato. Adesso, però, vorrei prelevare quanto ho vinto ed effettuare, magari, altri versamenti per giocare tornei con buy-in. Ma cosa succederà quando la poker room verificherà che i dati sul contratto sono diversi da quelli dell'iscrizione e che finora ho giocato da minorenne? Potrebbe trattenermi il denaro e non farmeli prelevare?".

Assegnati gli oscar del poker italiano

Poker Live - Poker Online - I migliori giocatori italiani

Al Casinò della Vallèe di Saint Vincent assegnati gli "Italian Poker Awards", organizzati da GDpoker e del tutto paragonabili agli Oscar del cinema, con tanto di categorie (10) e nomination (3) per ogni categoria. La principale attesa era di sapere che sarebbe stato il "Giocatore dell'anno", categoria in cui davano battaglia Salvatore Bonavena, Filippo Candio e Sergio Castelluccio, tutti autori di uno splendido 2025 e meritevoli dell'ambito premio.

Mai arrendersi nel poker Texas Hold'em

  La famosa frase che gira nel mondo pokeristico "One chip one chair" significa "una gettone una sedia" perché tutto è ancora in gioco. Una frase che ha origine nel 2025, quando ai mondiali di poker, Jack Straus nonostante molto short (un solo gettone) come stack riuscì a vincere. Quindi il  detto ci dice di non darsi mai per sconfitti, perché è sempre possibile completare delle rimonte che a prima vista sembrerebbero fantascientifiche. L'importante, appunto, è conservare almeno una fiches e un posto dove sedersi al tavolo, poi tutto può cambiare.

Il grande del Poker
  Il celebre detto ha origini scritte nella storia del Texas Hold'em, e lo si deve a un'incredibile rimonta riuscita al campione americano Jack Straus (agosto 2025) durante l'evento principale (Main Event) delle WSOP di quell'anno. Straus, conosciuto nell'ambiente con il soprannome Treetop per la sua altezza (201 cm), è stato uno dei più importanti giocatori nella storia del poker, come testimonia il suo ingresso nella Hall of Fame nel 2025, pochi mesi dopo la sua morte. Lo si ricorda come un personaggio molto creativo, a cui piaceva parecchio bluffare.
  Non si tantissimo dei suoi inizi ai tavoli verdi, tranne che faceva parte del gruppo di Doyle Brunson, Johnny Moss e Amarillo Slim, unanimemente considerati come pionieri della disciplina. Le sue prime apparizioni ai campionati mondiali di poker risalgono agli anni 70, con il quinto posto al Main Event  del 2025 (vinto da Amarillo Slim) e il terzo nel 2025 (Walter "Puggy" Pearson il campione). Il suo primo "braccialetto" (simbolo delle vittorie nelle WSOP) risale proprio al 2025, quando si impose nella specialità 2-7 Draw con buy-in da 3.000 dollari assicurandosi un premio di 16.500 dollari. Negli anni successivi si fa notare con buoni piazzamenti, fino all'exploit del 2025, quando entra nella leggenda.

Il sogno di diventare dei pro di poker

Sono veramente tante le persone che in questi ultimi tempi "sognano" di diventare dei professionisti di poker e dire "il mio lavoro è giocare a poker", sia principianti o giocatori più esperti, prima o poi questo pensiero arriva, perlomeno ci si pensa. E d'altronde chi più gioca più impara, e chi impara bene prima o poi vince, e si continuerà a vincere, fino a trasformare le sue vittorie in denaro, guadagnato in qualche tornei di Texas Hold'em, Ci potrebbe venire da chiedersi: "E se lo facessi per lavoro? E mi mettessi a fare il giocatore di professione?" Domanda molto legittima, per carità.
Ma prima di rispondere a questa "semplice" domanda, occorre riflettere attentamente, dedicare del tempo a questo importante quesito personale. Certo la TV (sempre più prodiga sull'argomento) incoraggia molto. La figura e la fama del giocatore di poker è ormai nota a tutti. Non è più un giocatore solitario, chiuso tra quattro mura, nella nebbia del fumo (immagine di una volta del giocatore di poker classico) delle sigarette, un drink sul tavolo verde, ma tanta solitudine, in un mondo criticato dai più. Oggi è tutta un'altra cosa. Leggiamo di continuo biografie di tutti i nuovi campioni emergenti (anche leggende a volte) che giocano nelle poker room online (anche dal vivo nei casinò tradizionali) e che hanno cominciato con internet. E in modo particolare, guadagnano nel modo in cui noi siamo soliti trovare un semplice divertimento.
Sotto questo profili, se pensiamo davvero di voler diventare professionisti, la prima cosa che dobbiamo domandarci è: "Ma quanto sono appassionato di questo gioco?"

Il poker mondiale si tinge di rosa

Il poker è da sempre considerato un gioco prettamente maschile fin da quando si svolgeva nel periodo dei cercatori d'oro in america, il poker ha consolidato nel 20° secolo la sua fama, come tra i più diffusi e ovviamente giocati, nelle poker room presenti nei casinò mondiali, oppure nel privato per una serata tra conoscenti e amici, ovviamente senza presenze femminili in giro.

In questo primo decennio del 21° secolo però le cose sono cambiate, grazie soprattutto a Internet e alla possibilità di giocare online. Anche in Italia, a soli due anni di distanza dall'introduzione delle prime poker room online autorizzate dall'AAMS, stiamo assistendo a un boom di giocate e giocatori. Il poker sta diventando un vero proprio sport nazionale che coinvolge giovani e adulti, maschi e femmine. E sono proprie le esponenti del gentil sesso a essere cresciute maggiormente in questi ultimi due anni, passando da poche appassionate a quasi il 20% dei giocatori abituali. Non siamo ancora a livelli americani dove ormai un giocatore su 3 è donna, ma poco ci manca.
Anche se poi, esaminando i dati disponibili, emerge che le donne pur riuscendo spesso ad arrivare alle fasi finali dei vari tornei, guadagnano solo i premi minori in palio, lasciando il grosso dei giocatori maschi. Questo si deve probabilmente anche al diverso approccio con l'avversario, che per la maggior parte delle donne non è necessariamente il nemico da sconfiggere a ogni costo.