Il poker legale dal vivo, faccenda complicata!

Sempre più notizie negative che riguardano il poker live, continue visite della finanza nelle sale da gioco dove si gioca il poker cash game e tornei dal vivo. Ma questa è la soluzione, che sembra non avere fine, un continuo gioco delle parti a sfavore dei giocatori e dei circoli e della chiarezza. Ad oggi il poker Texas Hold'em dal vivo è legale in Italia solo nei 4 canonici casino tradizionali.

Leggendo le ultime notizie, a dire il vero quasi tutte simili, ci sembra che ci sia in corso uno scarica barili che infine non porta nulla di positivo e non risolve in modo definitivo il problema, anzi, tutto sembra andare nel senso opposto e le autorità non sono da meno. Infatti invece di regolamentare il poker live e incassare ben 30 milioni di euro all'anno che arriva dalle tassazioni (stima), le autorità competenti, continua a spendere denaro e forze in una diatriba già persa.

E' palese che questo andazzo non giova alla problematica. Ma perché non arriva questa benedetta normativa a favore del poker giocato dal vivo? La risposta non è unica e trasparente. Gli elementi sono tanti e questo non porta ad avere un quadro chiaro di quello che avviene all'interno delle stanze dei bottoni, preposte alla legalizzazione del poker dal vivo, anzi i protagonisti si accusano a vicenda e continua a ostacolare il poker e il settore.

I primi ad essere messi sul banco degli imputati sono proprio gli operatori del gioco online. E' evidente che il poker giocato dal vivo è in concorrenza con il poker giocato online, che comunque non sta vivendo un momento di splendore. Anche questa situazione contrasta dalle dichiarazioni degli operatori delle poker room e casino online, affermando che questa cooperazione faccia bene a tutto il settore e risolverebbe tutte le problematiche a favore del online e dal vivo.

Anche l'AAMS non è immune, infatti viene incolpata di mettere i bastoni fra le ruote a una regolamentazione del poker dal vivo, questo nonostante l'approvazione alla consegna di circa 1.000 concessione nel 2025. Voci autorevoli dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, hanno evidenziato che il lavoro è compiuto e sono pronti a consegnare le licenze agli operatori che hanno aderito, ma quello che manca è praticamente proprio l'attuativa regolamentazione, le modalità di svolgimento e questo non è compito dell'AAMS ma del Governo.

Quindi, chi è il responsabile, il Governo?
A questo punto sembra che il maggior responsabile della situazione di blocco, del processo per legalizzare sia il Governo. Ma i fattori che influenzano la situazione lo Stato sono diversi: per prima cosa le idee dei parlamentari italiani, una maggiore tendenza cattolica, che non dipende dalle varie fazioni di sinistra o di destra, ma un vero blocco ideologico che non da il via al processo legislativo.

A tutto questo occorre tener conto che gli economici interessi abbinati alla legalizzazione sia a favore che a sfavore del poker live sono molto elevati, in modo ancora più maggior per gli operatori che per il Governo, quindi, sulla bilancia oltre alle idee ideologiche dei parlamentari occorre mettere sul tavolo da gioco le pressioni delle lobbying. In questo caso tutti gli addetti ai lavori sono canditati a fare forti pressioni: i siti di gioco online per timore di perdere una fetta del settore (che sostengono l'opposto), da non dimenticare i 4 tradizionali casinò (che non vivono un buon momento), che non avrebbero più l'esclusiva del poker dal vivo, a tutto questo occorre aggiungere anche l'opinione pubblica, che purtroppo non possiede le giuste informazioni, ma è influenzata dalle varie idee cattoliche e infine il riflesso non positivo delle tantissime slot machine (VLT) distribuite legalmente su tutto il territorio italiano.

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