Giocatori di poker online scappano per le troppe tasse

La parola comune sembra essere via dall'Italia, con nuove destinazioni: Londra, Nova Gorica e in modo particolare Malta. Per questo la raccolta in denaro è in calo per il mercato del poker online, offerto dalle poker room e casino online autorizzati. Un dato davvero preoccupante per tutto l'indotto del giochi online, infatti i numeri parlano chiaro, solo nel mese di settembre il poker online è sceso di circa il 35% nei confronti dello stesso periodo nel 2025.

La causa di questa fuga di massa e quindi le decisioni dei grandi giocatori è di ritornare a giocare nei siti punto e lasciare le poker room online italiane. Addirittura qualcuno sta decidendo di abbandonare il territorio italico per altre spiagge più "belle" e accoglienti. Lo stanno facendo in tanti, Marco Bognanni e Mustapha Kanit, che ormai da qualche tempo sono andati a vivere nella bella isola di Malta, le sfide vengono lanciate online dall'Inghilterra come sta facendo Giuliano Bendinelli.

La lista dei grinder è ancora molto lunga. Il gioco nei siti di poker italiani (punto) non è più cosi profittevole come qualche tempo fa, la causa, come per tutti i settori in Italia è il carico fiscale le "maledette" tasse molto più onerose rispetto all'estero, situazione che sta facendo svuotare i tavoli da gioco online delle poker room e dei casino online sul web italiano.

Il problema è molto serio per chi fa del gioco un lavoro primario e quindi i giocatori preferiscono cercare lidi esteri, allo stesso modo di manager che possiedono aziende in Italia, nella certezza di approdare e trovare condizioni lavorative più convenienti e dare un grande schiaffo ai nostri "furbi" Governanti che continuano a spremere il popolo.

Ovviamente i nostri spremitori, conosciuti con il nome di Senatori, stanno facendo di tutto per complicare l'esodo, non vogliono capire che in questo modo aumentano la crisi e il rilancio dell'economia italiana (tanto sbandierata la ripresa che non c'è).

Altro aspetto che ha indotto i giocatori di poker ad espatriare, è la chiusura del field ai soli giocatori residenti in Italia, chiudendo in certo senso le frontiere e questo non da un aiuto concreto a chi vuole migliorare e internazionalizzare il proprio gioco. Insomma la questione non è da sottovalutare. Vanno via giocatori di livello, che solitamente giocano in modo contemporaneo su più tavoli online, e il rischio è il crollo totale a sfavore di chi ha investito tantissimo per ottenere una licenza di gioco italiana.

La soluzione più concreta sembra di un'apertura al gioco europeo, cosa che al dire il vero è ben vista dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stati, nonostante i molti tecnici problemi.

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