Giocatori italiani promossi alle WSOP 2025

Filippo Candio: Cosa si vuole dire di un giocatore che ha conquistato il "may Nine" Per otto giorni di Main Event con smette mai avere fiducia in sé stesso, nel suo talento e nella sua buona stella. Le carte lo ripagano. Voto 9.

Salvatore Bonavena: "Se sei buono ti tirano le pietre" una canzone di Enzo Jannacci. Ecco, buono, fresco pro Stars, lo è sia di fatto, al tavolo, che di nome, anzi di cognome. Eppure mezza Europa del Poker continua a criticare il suo stile di gioco ogni volta che fa risultato. E la cosa non può non fare notizia visto il ritmo martellante con cui "Salvo" li ottiene, questi risultati. Lui, giustamente fa finta di nulla e lascia intendere che parlano i fatti. In queste WSOP, un quarto posto all'evento 56 oltre 250mila dollari in tasca. Pochi? A questo punto la domanda a chi ancora nutre dubbi su di lui è: quanto a lungo dovrà giocare Bonavena perché la proverbiale fortuna che i suoi critici individuano come causa del suo successo gli giri le spalle e lo rimetta al suo posto tra i tanti? Risposta. Con tutto il bene che gli vogliono i suoi fan, pensiamo che Salvo possa vivere cosi a lungo. Voto 7,5

Niccolò Caramatti: Arriva a Las Vegas come un chirurgo, gioca nei tornei che sono la sua specialità, e centra il risultato grosso. Poi in silenzio, senza tante celebrazioni, mette a posto il bisturi e torna in Italia col portafogli gonfio senza nemmeno giocare il Main Event che "tanto tutto sommato non fa per me". Voto 7.

Flavio Ferrari Zumbini: Dopo settimane ad educare i pokeristi italiani con il suo commento tecnico su PokerItalia24 (nessuno come lui) approda a las Vegas per le sue prime Wsop. E subito spacca. Tavolo finale in un torneo di limit, e una settimana buona di gioco nel Main Event prima di doversi arrendere a Alex Kostritsyn, il russo vincitore dell'Aussie Millions 2025 di cui Zumbini ha commentato la gesta in TV di cui quindi conosce l'aggressività. Ed è proprio perché lo conosce cos^ bene, questo fortissimo russo, che Flavio gli tira tutto addosso in semi-bluff al turn con un progetto di colore e gutshot, consapevole di avere una enorme folding equity contro un rivale che, nonostante gli stia puntando contro da fuori posizione su tutte le strade, potrebbe benissimo essere bianco. Peccato che nella circostanza il russo, avesse il set in mano e non potesse proprio tirarsi indietro. Poco male, Zumbini esce lo stesso riempito di applausi della Amazon Room. Voto 7.

Nicolò Calia: Vale per certi versi il discorso fatto per Bonavena. Il 55enne romano d'adozione conosce i suoi limiti. Punto. E in un ambiente composto per intero da gente "no limit", tanto gli basta per fare incetta di itm: Ept o Wsop che siamo, Calia lo sa. Si siede, aspetta ancora, e poi incassa quel po' di soldini che gli aspettano. E per di più non smette di ridere a far ridere. godendosi a pieno il viaggio prima che il risultato. I saggi dicono che stia proprio in questo il segreto della felicità, lo sapevate? Voto 6,5

Gianni Giaroni: Si presenta al Rio annunciando che ormai non dovrebbe mancare molto ad un altro piazzamento dei suoi, Las Vegas o no che sia. Bene, nella città del peccato il professore manca l'obiettivo, complici strutture che Main a parte non aiutano certo un paziente come lui. Eppure merita ugualmente la sufficienza. Non la dareste anche voi a uno che compra per 5.000 dollari il 20% del torneo di Bonavena quando questi è appena andato itm nell'evento 56, ma c'è il rischio che il cavallo esca la mano dopo rendendogli solo 2.000 euro? Ovviamente la risposta sta nel risultato di Salvatore e nel payout di Gianni, che decuplica l'investimento fatto in neanche un giorno, solo stando li a guardare l'amico Bonavena. Per dirla con Pagano: "Anch'io voglio Giaroni personale che mi dica dove mettere i soldi. Ditemi dove si compra". Crediamo non ne ce siano più in commercio, caro Luca. Voto 6

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