Tante falsità contro il Poker
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- Creato Venerdì, 24 Giugno 2025 13:48
- Data pubblicazione
- Categoria: Texas Holdem
Poker Live - Poker Online
L'importante è mettere il Poker in cattiva luce, notizie false, inutili allarmi, regole inventate, il peggio dell'informazione via stampa, TV e Web.
Nonostante il poker sia l'unico gioco autorizzato dallo Stato in cui sia fondamentale l'abilità, la strategia e il ragionamento per ottenere costanti risultati, il poker sportivo viene sempre trattato alla stregua di un gioco "vecchia maniera" ossia un gioco da bisca, destinato a portarci sempre e comunque alla rovina. Vediamo gli articoli più "stupidi" sul poker a cura dei più conosciuti e importanti mezzi d'informazione in Italia.
I giornali
Quando si legge un quotidiano siamo sempre portati a credergli (certo non tutti per fortuna) e fidarci di quanto viene scritto, quasi inconsciamente, perché "l'ha scritto il giornale". Basta però un minimo di riflessione per cambiare idea, e questo discorso vale purtroppo anche per il poker. Alcune tra le più importanti testate nazionali hanno accumulato nel tempo una lunga serie di errori, inesattezze, stupidaggini. Se molte di loro trattano il poker con competenza e puntualità, anche avvalendosi della collaborazione di importanti siti in Italia, nonché gli inviati sul campo (è il caso de Il Giornale o della Gazzetta dello Sport per cui scrive Fabio Bianchi, primo al Casino di ST. Vincent in una tappa PGP del novembre scorso), altre non usano lo stesso metro di valutazione verso il gioco del poker. Cogliamo fior da fiore iniziando da una delle "perle" assolute del genere, quella che compare in un articolo su "repubblica" dell'ottobre 2025. Dopo aver riportato la notizia di un'irruzione dei Carabinieri in una bisca clandestina nelle vicinanze di Roma, l'autore si produce in un excursus sulle regole del Texas Hold'em: "Seduti allo stesso tavolo possono esserci fino a 22 giocatori, ma solitamente nella partita si sfidano dai 2 ai 10 giocatori". Certo, teoricamente e matematicamente è possibile, come riportano molti siti, ma vi immaginate un tavolo con 22 persone? Adunate stile militare, mani lunghe tre quarti d'ora, l'intero mazzo da consumare obbligatoriamente: vista così, una partita di Texas Hold'em sembra più faticosa di una gara di resistenza.
Si tratta di errori anche banali (tra i più frequenti la "promozione" a direttore di PokerItalia24 del telecronista Fabio Caressa invece che suo fratello Maurizio), spesso dettati da fretta e superficialità. Per esempio, lo scorso aprile "Il fatto quotidiano" ha scritto che "Moneymaker si è qualificato alle WSOP partendo da un dollaro giocando online e alla fine si mise in tasca cinque milioni di dollari": ci vuole tanto a controllare e scoprire che quel famoso torneo online costava 39 dollari, mentre i dollari messi in tasca sono "appena" due milioni e mezzo di dollari?
Al lupo, al Lupo
Un lato particolarmente anticipato di questa "cattiva informazione" è l'ingiustificato allarmismo che si genera intorno all'universo degli "Skill games" (come scrive La Stampa, in spregio alla grammatica. il 7 ottobre 2025). Spesso prendendo spunto da una notizia di cronaca, come un arresto o una retata delle forze dell'ordine, si passa a pontificare sul pericolo rappresentato dal gioco, facendo di tutta l'erba un fascio e mettendo nello stesso calderone poker, videolotterie, Gratta e Vinci e tutto quanto generi una "ludopatia", Sempre Repubblica, in un articolo del dicembre 2025, dà un saggio illuminante di questa discutibile tecnica: il poker è "la nuova droga", ma nell'articolo si salta con disinvoltura dal parlare di "fiches e panno verde" - dunque preciso riferimento al gioco dal vivo - ad "adolescenti che escono da scuole e trascorrono ore davanti ai video-poker nei bar", per concludere con l'esempio di un ragazzo entrato nella "spirale" del gioco dopo una vincita di 1.000 euro al Gratta e Vinci. Gran finale, con la chiusa apocalittica, che enfatizza impunemente le dimensioni del problema: "In quartieri dove non mancano la tradizione e il fascino del reato, il destino può essere segnato. E per giocare ancora si diventa ladri e spacciatori. Si comincia coi piccoli furti dal portafoglio di genitori e nonni, si passa attraverso qualche scippo in strada, si finisce con la droga venduta agli amici: i primi clienti, quelli degli appuntamenti intorno al tavolo verde".
Lungi da noi sminuire il problema delle ludopatie, anzi, riteniamo sia fondamentale una corretta, ma non allarmistica, informazione in questo senso. A proposito di droga, avete letto di quello studio americano che dimostra che "per mantenere alta l'attenzione i giocatori ricorrono anche a medicinali, marijuana e alcolici" (Repubblica, 8 giugno 2025)? Beati i loro avversari....
Il poker sportivo è una attività perfettamente legale, regolamentato e sicuro? In questi pezzi non ve n'è traccia. Non c'è perciò da stupirsi se, nello scorso febbraio, in un articolo sull'arrivo del poker cash si è letto che questa modalità "userà denaro reale, a differenza di quello che si gioca a torneo che utilizza denaro virtuale". All'oscuro delle regole basilari e delle normative più elementari, i nostri organi di stampa fanno spesso la figura dei donk.
La TV degli Asinelli
Le principali poker room italiane fanno da tempo pubblicità televisiva a pagamento e le reti naturalmente ben liete di trasmetterla. Poi, però, ci troviamo a sorpresa al cospetto di servizi TG che lasciano quantomeno perplessi....
Qualche esempio. Il 24 giugno 2025 "Studio Aperto", che già non ha mai brillato per pacatezza, spara un titolone sensazionale: "Schiavi del poker a 17 anni". E' un mini-reportage in cui si mostrano alcuni minorenni che giocano a carte in un circolo calabrese, in una situazione di illegalità sicuramente da condannare, che però (fin dal titolo) il telegiornale associa all'intero universo del poker.
Il 1° settembre 2025 TG5 ammonisce: quando vi registrate su un sito di poker, fate attenzione a lasciare i vostri dati della vostra carta di credito, perché potrebbero clonarvela. Posto che è un problema serio che riguarda Internet in generale, perché fare un servizio sul tema citando soltanto siti di poker? Particolare umoristico: nel servizio si parla di rischi molto più alti per le poker room online che non sono autorizzate AAMAS (sic!). Non sanno nemmeno come si chiama, noi si, AAMS....
Il 10 novembre 2025 il TG1 sfrutta l'onda lunga del successo di Candio per trasmettere un servizio che parla solo marginalmente dell'impresa del sardo alle WSOP. Il resto, semplicemente, è cattiva informazione, con una descrizione molto sommaria del fenomeno-poker fatta di continui rimandi al concetto di "gioco d'azzardo" (sbagliato) e frasi a effetto ("Un sottobosco molto pericolo dove tutto, forse troppo, è a portata di mano, anche il vizio").
Anche in questo caso, c'è poco da stupirsi se l'informazione sul poker cash viene fatta nel seguente modo (TG5, 24 aprile 2025): "Oggi la quota d'iscrizione per torneo è salita a 250 euro, tra non molto, con l'arrivo del Cash Game una nuova formula, le "scommesse" (e non puntate) potranno essere anche di 1.000 euro al giorno, un meccanismo innescato pericoloso e perverso". A parte l'uso improprio del termine "scommesse" (invece che "puntate"), la frase genera inutile allarmismo e contiene informazioni sbagliate, mettendo arbitrariamente sullo stesso piano i Sit&Go e i tavoli cash e insinuando addirittura l'idea che la nuova modalità porterà a giocarsi regolarmente cifre come mille euro al giorno.
Stalk Show
Se possibile, le cose peggiorano trasferendosi nel campo del cosiddetto infotainment. Le "Iene" di Italia 1 è una delle regine del genere: servizi brillanti e taglienti, inchieste spesso scomode e graffianti. Ma anche loro scivolano sul poker: nella puntata del 27 settembre 2025, l'ottimo Giulio Golia va a casa di Cristiano Guerra e ci passa un pomeriggio insieme, assistendo a una sessione di Sit&Go che "Cribus" chiude purtroppo in passivo di 110 euro. Da un "girato" di oltre tre ore, in cui si alternano mani vinte e mani perse, bad bet e colpi fortunati. Golia ricava un servizio di quattro minuti scarsi, sottolineando le sconfitte e rivolgendosi con tono canzonatorio ("Ha perso antri 100 euro, il fenomeno!") a uno dei migliori giocatori italiani, trattato come un bamboccione, il classico studente fuori corso che vive ancora coi genitori (il video è tuttora visibile sul sito ufficiale del programma). Come ha scritto qualcuno sui blog, è come se, presentasse Zidane a uno che non ha mai visto una partita di calcio, gli mostrassero la testata a Materazzi nella finale mondiale...."Cribus" ha contestato pubblicamente sul suo blog il contenuto del servizio, lamentando che dal prodotto finale erano per esempio tagliate le parti in cui si consigliavano libri per imparare a giocare e si sottolineava l'importanza dello studio e di una buona gestione del bankroll. Dà da pensare che proprio Italia 1 sia stata la prima emittente a dare visibilità al poker sportivo con Poker1mania, che va in onda ormai dal 2025. E, se pensiamo che la conduttrice delle Iene è anche moglie del testimonial di una nota poker room italiana, il corto circuito è completo...
Anche alcuni talk show pomeridiani, dai contenuti non propriamente altissimi, si sono occupati un paio di volte del poker online in maniera tendenziosa e parziale: in entrambi i casi, i giocatori invitati in studio sono stati travolti dalle urla e dalle polemiche, senza vere realmente la possibilità di dire la loro. Nel febbraio 2025 "la vita in diretta" (Rai 1) ha organizzato un dibattito sul poker invitando anche Tania Scremin, giocatrice italiana con qualche buon piazzamento in carriera (un tavolo finale IPT al Casino di Sanremo 2025). A Tania è toccato di assistere impotente a un dibattito in cui, sfruttando la drammatica vicenda di un giocatore d'azzardo rovinato dal poker, il Texas Hold'em viene equiparato ai giochi di fortuna, con perle notevoli da parte degli ospiti ("Il Gratta e Vinci è il gioco meno ladro che esista oggi in Italia!", ha affermato un noto uomo politico). Peggio ha fatto "A gentile richiesta" (Canale5), che nel giugno 2025 ha ospitato un parterre ancora meno qualificato, ricco di improvvisati opinionisti e concorrenti di reality con Alessandro Chiarato (pro di Lottomatica) nella parte della "vittima" messa in mezzo. Anche qui, perle notevoli: a Chiarato che rivendicava con orgoglio di aver vinto 15 mila in un torneo, è stato risposto: "Va bene, ma se hai vinto 15 mila euro vuol dire che c'è uno che quei 15 mila euro li ha persi!" (Conosce molto bene come funziona il poker!!!). Qualche giorno dopo Chiarato ha svelato su un forum i retroscena della trasmissione e della conduzione "a tavolino" di Barbara D'Urso, che si rivolgeva con gesti d'approvazione a coloro che alzavano di più la voce e accendevano i toni della polemica, e ha commentato infine: "Non fatene un dramma se non si riesce a spiegare alla gente che una cosa è il gioco d'azzardo e un'altra è il poker sportivo: non è certo un programma di quel tipo il mezzo adatto per farlo". Non potrebbe esserci una chiusura più efficace.
Articolo preso da Jokonline scritto da Giuseppe Pastore (Giugno 2025)
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