Prelevare il denaro vinto nelle poker room online

Poker Online - Le regole delle poker room

Analizziamo una domanda fatta da un lettore:
    "Gioco a poker online da circa un anno, anche se (lo devo confessare) ho da poco compiuto 18 anni. Mi sono iscritto barando sulla mia data di nascita e ancora non ho inviato il contratto, quindi fino ad oggi non potuto prelevare denaro. Non ho nemmeno mai effettuato un deposito, dato che avevo ricevuto un bonus che prima ho sfruttato e poi triplicato. Adesso, però, vorrei prelevare quanto ho vinto ed effettuare, magari, altri versamenti per giocare tornei con buy-in. Ma cosa succederà quando la poker room verificherà che i dati sul contratto sono diversi da quelli dell'iscrizione e che finora ho giocato da minorenne? Potrebbe trattenermi il denaro e non farmeli prelevare?".

    Questa è una questione molto importante per chi si avvicina al poker giocato nelle tante poker room online nazionali e internazionali. Rispondo con considerazioni di fatto e di diritto in linea generale, fermo restando che la prima è la più importante, delle verifiche sarebbe di controllare se le singole poker room online, nei contratti destinati al singolo giocatore o nelle condizioni generali, abbiano inserito delle specifiche a tal riguardo.
    L'iscrizione effettuata con dati anagrafici falsi rende la conclusione del contratto (giuridicamente la c.d. conclusione del contratto non è affatto il momento finale, come sembrerebbe suggerire il termine, ma il  momento da cui il contratto comincia ad esplicare tutti i suoi effetti!) affetta da un vizio che, giuridicamente potrebbe collocarsi nell'aveo della nullità dello stesso o della sua annullabilità. Le conseguenze dell'una e dell'altra sono diverse.

La nullità
    Cominciando dalla sanzione più "grave", ossia dalla nullità, va detto che questa potrebbe configurarsi ove si ritenesse che l'espresso divieto di gioco ai minori posto dal legislatore abbia carattere di norma imperativa di ordine pubblico. Questo tipo di norma non è derogabile per volontà delle parti, il che rende il contratto nullo poiché concluso in violazione, appunto, di una norma imperativa. Gli effetti della nullità di un contratto sono piuttosto drastici: il contratto non si è mai concluso e le parti sono tenute alla reciproca restituzione di quanto abbiamo "scambiato" durante il periodo in cui lo stesso ha avuto esecuzione.
    Cosa può dirsi "scambiato" nel caso di partecipazione di tornei di poker online a cui si abbia avuto accesso mediante un bonus iniziale? Semplificando al massimo, potremmo dire che il giocatore ha avuto accesso alle sessioni, con impiego di quote del proprio saldo del conto di gioco, e la poker room online ha prelevato da ogni singola quota d'iscrizione una parte che rappresenta il proprio guadagno. Insomma, il ricalcolo degli scambi avvenuti diventerebbe piuttosto complicato, ma potrebbe portare ad una verifica di fatto in cui la poker room, mediante i singoli prelievi, abbia di fatto già ricevuto indietro il bonus iniziale e magari addirittura anche si più del saldo ad oggi del conto di gioco. Sarebbe, quindi, doppiamente ingiusto ipotizzare che il saldo di gioco rimanga nella disponibilità della sala da gioco. Questo perché, da un lato si tratta di denaro (virtuale, ma reale) ricevuto da altri iscritti al sito che abbiano partecipato alle nostre stesse sessioni di gioco e, dall'altro, perché la poker room non può trarre vantaggio dalla nullità di un contratto che si è originata anche da un suo comportamento, nel senso che avrebbe dovuto vigilare, per legge, affinché il minore quel contratto non lo sottoscrivesse.
    Credo quindi che se il contratto fosse dichiarato nullo da un Giudice, il capitale potrebbe essere devoluto in beneficenza senza che finisca nelle casse dello Stato.

L'annullabilità
    Ipotizziamo, invece, che la sanzione per il contratto concluso dal minorenne sia l'annullabilità. L'annullabilità potrebbe rilevarsi in virtù del fatto che il contratto sia stato concluso da un soggetto che era, secondo la legge, incapace di agire e porre in essere validamente il contratto per il sol fatto di essere minorenne (senza quindi l'aggravante del porre l'attenzione sull'atteggiamento di tutela che lo Stato vuole approntare per vietare il gioco ai minori). In questo casi il contratto perderebbe di efficacia dal momento in cui viene rilevato il vizio e non da principio. A mio modesto parere, in questa seconda ipotesi, quanto accumulato dovrebbe rimanere nella disponibilità del giocatore. Depone a favore di questa ricostruzione, anche, l'esistenza di un particolare istituto giuridico che è la convalida del contratto annullabile, che nient'altro è se non una dichiarazione fatta da chi può far valere l'annullabilità di rinunciare a farla valere, ratificando così il contratto per la fase in cui ha avuto esecuzione e consentendo che prosegua.
    Inviando il contratto affetto originariamente dal vizio, il giocatore implicitamente dichiara di rinunciare a far valere l'annullabilità e si voler continuare il rapporto giuridico.

La terza soluzione
    Sebbene un po' forzata dal punto di vista giuridico, ritengo che vi sia anche una terza soluzione prospettabile che consiste nel sostenere che fino a quando il giocatore non invia il contratto alla poker room, questo, pur avendo avuto esecuzione, non può dirsi concluso. In questo caso nel momento in cui il giocatore, ormai maggiorenne, invia il contratto, questo è, fin da principio, validamente concluso. Si tratta di un'evidente forzatura, supportata però dal dato testuale della normativa che prevede che il momento in cui la poker room riceve il contratto coincida con quello della conclusione dello stesso. Dal punto di vista pratico, credo che i giocatori che abbiano barato sull'età possano, piuttosto tranquillamente, inviare il contratto compilato con i dati di oggi: suppongo di ben prevedere che la poker room, che evidentemente ma ha vigilato, quando anche se ne accorga, troverà assai più saggio per i propri interessi fingere di non accorgersene. Diversamente, se avesse qualcosa da obiettare, ogni lettore potrà utilizzare i rilievi svolti sull'annullabilità e sulla terza soluzione qui prospettata, minacciando un'azione in giudizio e una segnalazione all'AAMS.
    Un suggerimento di buon senso; nell'incertezza che vi ho prospettato, non attendete che il saldo del conto di gioco lieviti, mettendo così a rischio delle somme importanti, muovetevi immediatamente..... non appena arriva la maggiore età!

Per tutti gli altri casi l'importante è spedire il contratto, con dati esatti e nei tempi di legge, per non incappare in difficoltà lungaggine per effettuare i prelievi sul vostro conto di gioco.

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